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La Citizen science arriva anche in Italia con un progetto LIFE+

Il primo progetto di Citizen science approda in Italia con un finanziamento europeo. Saranno coinvolti almeno 2000 cittadini

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 19.06.2014

Parte il primo progetto Life+ di Citizen science in Italia. Nel Lazio e nelle acque del Salento i cittadini saranno coinvolti in attività di monitoraggio, diventando esperti in materia. L’idea, che ricalca gli esempi già attivi in nord Europa, potenzierà questo strumento che può diventare determinante nella protezione della biodiversità del nostro Paese, fra le più ricche in Europa.

In Europa il 35% delle specie sono minacciate. In Italia secondo l’ultimo rapporto ISPRA il 50% delle specie vegetali, il 51% degli animali e il 67% degli habitat (tra quelli di interesse europeo presenti in Italia) sono in uno stato di conservazione cattivo o inadeguato.  In questa grave situazione l’aiuto dei cittadini può diventare di fondamentale importanza per monitorare le specie e supportare con i dati le decisioni politiche sulla conservazione.

farfalla

Il progetto CSMON-LIFE ((Citizen Science MONitoring) intende potenziare questo aspetto coinvolgendo almeno 2000 cittadini in iniziative nel Lazio e nelle acque del Salento. Saranno coinvolti  l’Università di Trieste,, L’Agenzia dei Parchi del Lazio, Comunità Ambiente, il CTS, l’Istituto Agronomico di Bari, Divulgando,  il Dipartimento di Biologia Vegetale della Sapienza  e quello di Zoologia di Torvergata.

I cittadini saranno impegnati in attività di monitoraggio di specie aliene, minacciate dai cambiamenti climatici o dalle attività antropiche. Nel progetto, oltre ai cittadini adulti saranno coinvolte anche i ragazzi delle scuole.  Non è infatti da dimenticare che questo tipo di di iniziative ha anche il compito di sensibilizzare i cittadini, renderli più consapevoli dei temi di ecologia e partecipi delle sorti della biodiversità nel nostro paese.

Durante il progetto saranno create delle figure speciali, chiamati “citizen expert” che  svilupperanno competenze tali da poter valutare la qualità dei dati raccolti dagli altri cittadini. Entro la fine del progetto dovranno essere 30 i “citizen expert” formati. 

Le azioni saranno svolte in due zone. L’area di progetto per le specie terrestri (botaniche e zoologiche) è rappresentata dalla Regione Lazio, con particolare riferimento alle sue Aree Protette, Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS). L’area di progetto prevista per le specie marine comprende l’area del Salento, sia sulla costa adriatica che su quella ionica. Le aree di maggiore interesse per il progetto saranno il Parco Marino di Porto Cesareo e il Parco Naturale regionale della costa Otranto – Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase.

“L’idea di presentare un progetto di Citizen Science nasce dall’analisi di esperienze di successo nel Nord Europa – come il progetto Inglese Open Air Laboratories – e negli Stati Uniti – dichiara Stefano Martellos del Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Università di Trieste e Coordinatore del progetto. Con CSMON-LIFE vorremmo dare un contributo alla diffusione della Citizen Science in Italia, anche in collaborazione con tutti quelli – e sono molti – che stanno applicando da anni questo approccio in iniziative sia locali che nazionali. Con l’aiuto dei cittadini, riusciremo a contribuire alla scoperta ed alla tutela della nostra ricchissima biodiversità.” 

 

 

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