È stata la prima volta e forse l’ultima.
Non è stato un successo, ma nemmeno io sapevo cosa fosse per me un successo.
Direi che è andata benissimo così. È l’epilogo migliore di un’avventura che fino a qualche tempo fa nemmeno immaginavo di considerare.
Ma insomma cosa hai combinato? Penserà il mio lettore/lettrice. (se è solo mio marito non vale!).
Ecco, per la prima volta in vita mia ho avuto la voglia di candidarmi in una lista politica.
Non credevo alle mie stesse orecchie quando lo dicevo a mio marito. Perplesso. Quando lo ripetevo a un amico giornalista, che, oh stupore!, mi prendeva persino sul serio.
Come capita a persone come me, impulsive e un po’ sconsiderate, ho pensato di candidarmi alle europee. Non alle comunali, non alle regionali quanto meno. No, senza alcuna militanza politica alle spalle, ho scelto subito le europee. Naturalmente la mia candidatura non è stata accettata, ma ci sono alcune cose belle che vorrei segnalare.
Ah, dimenticavo di dire che non so l’inglese e che non amo viaggiare, non prendo l’aereo, dunque in effetti capisco che la cosa vi paia ancora più assurda.
Ma torniamo alle cose belle:
1. Ho trovato un bel po’ di sostenitori. Pazzesco ci sono state persone che hanno pensato anche solo con un’infinitesima parte di cervello di sostenere la mia candidatura. E non ho chiesto a nessun parente. Molti ex alunni, che bellezza!
2. Ho sognato, ve lo confesso, di essere in Europa perché credo che l’Europa sia la nostra sola strada per il futuro. Ho sognato di prendere il treno (anche se non ho trovato un treno diretto) e viaggiare coi miei gatti fino a Strasburgo.
3. Mi sono vista nella commissione pensioni, tornare poi in Italia e far abbassare l’età pensionabile per tutti col famoso detto “Ce lo chiede l’Europa”, che meraviglia.
4. Ho conosciuto sia pure via mail tante persone entusiaste, pronte a collaborare per questo progetto, questo “sogno”.
Già quale progetto?
Qui viene il bello.
Coi miei supporter ho proposto la mia candidatura solo perché la lista è una lista che mi ha convinto, che ha vinto la mia diffidenza verso la politica, che risponde alla mia visione dell’Europa e della società.
Una lista di intellettuali, che parolaccia!, ma non solo. Davvero: c’è tutta la società civile (altra parolaccia”!)
Credo che ormai chi scorre i giornali l’abbia capito, avrei voluto entrare tra i candidati della lista L’altra Europa con Tsipras. Tra i promotori c’è la più grande giornalista italiana: Barbara Spinelli.
Questo è il sito,
Leggete tutto e pensateci, non ci sarò io, ma ci sono candidati molto molto interessanti.
La mia avventura politica attiva è finita, naturalmente sosterrò come posso, dalla mia provincia, la lista, perché sono di sinistra, perché sono per l’Europa solidale, perché mi piace l’idea di ricominciare a costruire un’Europa diversa proprio dalla Grecia, proprio dalla civiltà che ha dato il nome all’Europa. Più di così!