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Foche e parchi eolici offshore: una possibile minaccia?

I parchi eolici offshore potrebbero condizionare il comportamento delle foche nei mari dei Paesi Bassi e della Gran Bretagna

Scritto da Micaela Conterio il 22.07.2014

Un gruppo di scienziati britannici ha osservato il comportamento di 11 foche attorno agli impianti eolici offshore nei Paesi Bassi e in Gran Bretagna. Secondo gli esperti lo studio di questi comportamenti va ulteriormente approfondito, per comprendere quali possano essere gli impatti sulle popolazioni di foche con l’aumentare dell’installazione degli impianti offshore. La ricerca è stata pubblicata su Current Biology.

“Sono rimasta scioccata quando ho visto la prima volta il sorprendente modello della griglia di un percorso tracciato da una foca intorno a Sheringham Shoal,” un parco eolico offshore nel Regno Unito, dice Deborah Russell della University of St Andrews. “Si può vedere che l’individuo sembra viaggiare in linee rette tra le turbine, come se li stesse ispezionando come potenziali prede e poi stesse fermandosi a cercare cibo fra quelli certi e conosciuti”.

Foche e impianti offshore

Crediti: Current Biology, Russell et al.

Le foche, così come è possibile vedere nella foto, sono state di trasmettitori GPS in modo da poter essere seguite lungo i loro tragitti.  I ricercatori della University of St Andrews hanno potuto osservare così dimostrato per la prima volta che alcuni individui sono stati ripetutamente attratti da parchi eolici offshore. Una delle spiegazioni possibili per questa attrazione potrebbe essere che gli impianti offshore potrebbero fungere da barriera per le prede, in questo modo accumulandole in una sola zona che diventa favorita dalle foche.

Russell e i suoi colleghi hanno tracciato gli spostamenti di 11 foche  comuni e grigie sulle coste inglesi e olandesi del Mare del Nord all’interno di  due parchi eolici attivi, Alpha Ventus in Germania e Sheringham Shoal nel sud-est del Regno Unito. Stando ai dati, alcune foche sarebbero entrate con regolarità nei due parchi e, in alcuni casi,  così come si può vedere dal video, le rotte delle foche riprodurrebbero la griglia degli impianti con linee rette molto precise, forse perchè in questo modo le foche seguono punti di accumulazione del cibo.

Infatti i ricercatori hanno anche osservato le foche grigie e le foche comuni lungo le condutture sottomarine. Due foche nei Paesi Bassi sono state viste lungo un tratto di tubazione e sono state seguite durante più viaggi fino ad un massimo di 10 giorni alla volta.

impianto offshore

Crediti: Mike Page

Ora i ricercatori si interrogano sull’impatto che gli impianti offshore potranno avere sulle foche, anche in considerazione del fatto che il numero di impianti eolici in mare è destinato a crescere.

“Solo una piccola parte delle foche oggetto del nostro studio ha utilizzato i parchi eolici o le condutture sottomarine”, ha spiegato Russell. “Attualmente queste strutture coprono una piccola porzione della distribuzione in mare delle foche. Dal momento che i parchi eolici diventeranno più ampi, un maggior numero di foche verrà probabilmente attratto”.

I ricercatori ora sperano di continuare la loro ricerca per capire le ripercussioni sulla popolazione degli enormi sviluppi previsti per i parchi offshore. Ad esempio, non si sa ancora se i parchi eolici aumenteranno la quantità totale di prede a disposizione delle foche o semplicemente se concentreranno le prede in una posizione nuova e artificiale, rendendole  particolarmente vulnerabili alla caccia. I ricercatori sostengono che sarà indispensabile risolvere questa incertezza in modo che le strutture antropiche possano essere progettate e gestite per ridurre gli impatti negativi e aumentarne gli effetti positivi.

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