E’ una invenzione di scienziati coreani quella che è riuscita a convertire i mozziconi di sigaretta in un materiale speciale, che può essere utilizzato in computer, veicoli elettrici, dispositivi portatili, veicoli elettrici e turbine eoliche per immagazzinare energia.
Secondo i ricercatori il materiale ha rendimenti superiori al carbonio, al grafene e ai nanotubi di carbonio disponibili in commercio, e potrebbe risolvere il problema dello stoccaggio dell’energia, aiutando a risolvere anche il problema dell’inquinamento da mozziconi di sigaretta.
Infatti, secondo le stime riportate dai ricercatori, ben 5.600 miliardi di sigarette vengono disperse nel mondo ogni anno. In Italia, se si mettessero in fila tutti i mozziconi gettati in spiaggia in un anno si coprirebbe la lunghezza fra Roma e Olbia, come ha fatto sapere Marevivo nella campagna per ripulire le spiagge dai mozziconi lanciata quest’anno.
Il professor Jongheop Yi, dalla Seoul National University, co-autore dello studio, ha detto: “Il nostro studio ha dimostrato che i filtri utilizzati possono essere trasformati in un materiale a base di carbonio ad alte prestazioni con un processo semplice, che offre allo stesso tempo una soluzione verde a soddisfare le richieste energetiche della società.
“Numerosi paesi stanno sviluppando norme rigorose per evitare che migliaia di miliardi di filtri utilizzati per sigarette tossiche e non biodegradabili vengano smaltite nell’ambiente ogni anno, il nostro metodo è solo un modo di raggiungere questo obiettivo.”
Inoltre, gli scienziati di tutto il mondo stanno lavorando per migliorare le caratteristiche dei supercondensatori. I ricercatori hanno dimostrato che le fibre di acetato di cellulosa di cui sono composti i filtri delle sigarette, potrebbero essere trasformate in un materiale a base di carbonio attraverso una combustione.
Il risultato di questo processo di combustione era che il materiale era caratterizzato da una serie di minuscoli pori, aumentando così le prestazioni del materiale.
“Un materiale ad alte prestazioni dovrebbe avere una grande superficie, che può essere ottenuta incorporando moltissimi piccoli pori nel materiale,” continua il professore Yi.
“Una combinazione di differenti dimensioni dei pori assicura che il materiale abbia una densità di potenza elevata, che è una proprietà fondamentale in un supercondensatore per la carica e la scarica rapida”.
Una volta fabbricato, il materiale a base di carbonio è stato collegato a un elettrodo e testato in un sistema a tre elettrodi per verificarne il funzionamento. Gli scienziati hanno potuto verificare che il materiale è stato in grado di immagazzinare più energia elettrica di qualsiasi altro materiale disponibile in commercio.