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Le specie alloctone che aiutano gli impollinatori

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 29.10.2013

Le specie alloctone sono considerate generalmente un problema: si tratta di specie che non appartengono ad un certo ecosistema e quando via rivanno, generalmente a causa delle azioni dell’uomo, portano squilibri anche gravi nell’ecosistema, per cui spesso si pensa ad una limitazione della loro espansione oppure, nei casi più estremi, all’eradicazione. Un esempio di specie alloctona nel nostro paese è lo scoiattolo grigio, in competizione con quello rosso. 

Crediti: Credit: A. Prasad

Crediti: Credit: A. Prasad

Ma l’arrivo di specie alloctone non è sempre una condanna per la biodiversità. E la notizia arriva da Fiji, dove i ricercatori hanno potuto rilevare che l’arrivo di una specie di fiore, la Sphagneticola trilobata, ha aiutato la proliferazione di un specie di ape, la  Braunsapis puangensis nell’area di Suva. Come è noto , molte popolazioni di api sono in difficoltà a causa di quello che viene chiamato il Colony Disaster Collapse, una serie di sintomi che portano alla morte delle api. L’arrivo di questo fiore è stato quindi benefico perché ha contribuito in maniera significativo alla presenza degli impollinatori su questa area, dando un aiuto importante al mantenimento della biodiversità. 

Secondo Abhineshwar Prasad  della University of the South Pacific sono più di cento le specie di artropodi che si muovono sulle macchie di questo fiore, fra cui, vespe selvatiche, api da miele e api solitarie.

La Sphagneticola trilobata è probabilmente un fiore di origine indiane, spiegano gli scienziati, arrivata in quest’area a causa di azioni dell’uomo.

“C’è una crescente preoccupazione a proposito del declino globale della popolazione di api da miele e delle conseguenti implicazioni sulle coltivazioni. In futuro potremo contare su alte specie di insetti che facciano le funzioni degli impollinatori e fra questi ci saranno sia specie autoctone che specie aliene di api” ha spiegato uno degli autori dell’articolo, il Dr Simon Hodge della Lincoln University in Nuova Zelanda. “Il successo dell’impollinazione delle piante generaliste tende ad essere positivo in relazione alla diversità degli impollinatori, perciò ogni modificazione dell’habitat che faccia crescere il numero di specie di impollinatori presenti in un sito tenderebbe ad essere di un certo valore”. 

Dunque dalla ricerca sembrerebbe che alcune specie di piante alloctone porterebbero benefici agli ecosistemi soprattutto in termini di popolazioni di impollinatori, fondamentali i servizi ecosistemi utili alla produttività agricola.

“Il nostro studio è stato importante per realizzare che anche specie come la S. trilobata  considerate come una specie invasiva e quindi tacciata di avere effetti negativi in un certo contesto, può aver invece un valore per la crescita dei raccolti, per i produttori di miele a livello commerciale attraendo e aumentanto le locali popolazioni di insetti”, conclude il dottor Hodge.  

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