Fonte: Mongabay Italia
Johannes Fritz, uno scienziato austriaco, e i suoi collaboratori, hanno costruito una nuova speranza di riportare l’Ibis eremita, un uccello migratore estinto in Europa 300 anni fa, a volare ne cieli italiano. Il tentativo, che procede con un constante lavoro da più di dieci anni, sarà finanziato nei prossimi 5 anni con fondi europei LIFE+. L’obiettivo è di creare una popolazione di almeno 120 Ibis che migrano autonomamente dall’Austria o dalla Germania in Italia.
Su consiglio degli ornitologi è stata scelta come meta italiana per lo svernamento degli ibis la laguna di Orbetello, sede di un’Oasi WWF. Sono ormai trascorsi più di 10 anni da quando Johannes Fritz ebbe l’idea di diventare genitore adottivo di alcuni Ibis nati negli zoo austriaci, grazie all’imprinting, fenomeno scoperto dall’etologo Konrad Lorenz, grazie al quale gli uccelli identificano come mamma il primo oggetto che vedono muoversi.
Fra essere identificati come genitori e riuscire a portare a termine una migrazione insieme non sono state poche le difficoltà da affrontare. Fritz e i suoi colleghi insegnano la rotta dall’Austria ad Orbetello agli Ibis grazie all’uso di paraplani.
L’obiettivo è quello che gli Ibis imparino la rotta e diventino nel tempo autonomi. Goya, il primo Ibis a riuscire nell’impresa, dopo essersi riprodotto, fu ucciso dai bracconieri in Italia.
Il bracconaggio in Italia è la minaccia principale alla riuscita di questo progetto: nell’arco di 10 anni circa il 50% degli Ibis sono stati uccisi. Ma sembra che qualcosa stia cambiando grazie ad un’opera di comunicazione e sensibilizzazione e grazie alla disponibilità delle maggiori associazioni venatorie delle zone che gli ibis attraversano durante la migrazione. Quest’anno infatti nessun Ibis è stato ucciso durante la migrazione. Un risultato notevole che fa ben sperare di tornare a vedere una popolazione migrante e autonoma di Ibis nei cieli italiani.
Un approfondimento sull’argomento insieme con alcune dichiarazioni di Johannes Fritz e Nicoletta Perco, responsabile italiana per il progetto, sono disponibili su Mongabay Italia. L’articolo è disponibile anche nella versione in inglese