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Manifesto shock degli allevatori a Grosseto
Agnello sgozzato per la lotta contro i predatori

Scritto da Federica di Leonardo il 06.02.2014

Un manifesto shock con un agnello sgozzato quale immagine a sostegno della lotta contro i predatori delle greggi per difendere le tradizioni della Maremma a firma di Coldiretti Grosseto, CIA Grosseto e Confagricoltura Grosseto campeggia in tre luoghi della città.

La campagna ha destato immediatamente reazioni forti da parte degli animalisti della LAV che per bocca di Giacomo Bottinelli, presidente della sezione di Grosseto hanno definita “Ipocrita e mistificante” questa campagna pubblicitaria.“Gli allevatori – ha proseguito Bottinelli in una dichiarazione riportata da GrossetoOggi.net – mostrino in primo luogo lo scempio che essi stessi fanno degli agnelli nel momento in cui li inviano al mattatoio invece di lanciare campagne violente che tra l’altro mistificano la realtà indicando nell’allevamento presunte origini di non si sa bene chi o che cosa.” 

Andrea Gennai, direttore del Parco di San Rossore in Toscana e presidente di AIDAP, associazione dei direttori dei parchi, ha dichiarato a Gaianews.it “Devo confessare che quando ho visto il manifesto su internet ho pensato seriamente, anzi ho sperato, in un clamoroso falso. Invece purtroppo è verità.Quel manifesto è un salto di decenni verso il passato o verso un futuro che non ha senso e che non vogliamo consegnare ai nostri figli.”

Giampiero Sammuri presidente di Federparchi sposa un’altra ipotesi. Ecco quanto dichiarato a Gaianews.it: “E’ molto probabile che ci sia stato un errore nella comunicazione, lo dico confrontando le dichiarazioni dei presidenti delle associazioni con ciò che comunica il manifesto. I presidenti hanno già dichiarato di non essere contro i lupi, ma contro i predatori, intesi come come cani inselvatichiti e ibridi. In effetti la parte sinistra del manifesto è più che legittima, nella seconda, a mio parere c’è stata propra una erronea comunicazione del pensiero: gli agricoltori non hanno mai dichiarato di volere lottare contro i lupi.”

Il manifesto shock arriva a seguito di una serie di episodi che stanno facendo salire la tensione fra gli allevatori che sentono minacciati i propri allevamenti, gli animalisti e coloro che si occupano di conservazione.

A partire da novembre 2013 ben 8 lupi sono stati uccisi. E la cosa, per quanto grave, non sarebbe purtroppo una novità. Questi lupi però sono stati uccisi ed esposti in piazza, un atto provocatorio e minatorio.
A gennaio, per tutta risposta, Coldiretti con un comunicato stampa chiedeva di “rinchiudere i lupi nelle aree protette”.  La campagna di comunicazione continua ora con i manifesti shock e per il 14 febbraio prossimo è prevista una conferenza stampa di Coldiretti, Confagricoltura e CIA in un’azienda che ha subito delle perdite a causa degli attacchi dei predatori.

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Le tre associazioni di settore sono  partner di un progetto Life, MEDWOLF, finanziato con fondi europei per la gestione del conflitto con il lupo. Contattata al telefono da Gaianews.it, una responsabile per il progetto, Valeria Salvatori, ha dichiarato di essere venuta a conoscenza della questione dai media e di non essere stata informata preventivamente.

manifesto agricoltori

A quanto ammontano i danni e il sistema di risarcimento. Ma è possibile quantificare i danni totali? Di fatto no, come ci  ha spiegato Salvatori e ci hanno confermato i rappresentati degli allevatori. La Toscana infatti, a differenza di quello che succede in altre regioni, non risarcisce direttamente gli allevatori. Ogni allevatore può scegliere di assicurarsi. L’assicurazione viene pagata per l’80% dalla Regione, per il 10% da un consorzio e per il restante 10% dall’allevatore stesso. Ma il rimborso non è totale e così ad oggi hanno scelto di assicurarsi solo il 4% degli allevatori.

Inoltre, quando un allevatore subisce una perdita, nessun tecnico viene inviato dalla Regione per rilevare i dati relativi alla predazione, ma viene inviato solo un tecnico della ASL per le analisi sanitarie e lo smaltimento.  Questa situazione impedisce una valutazione globale veritiera dei danni  e lascia di fatto sguarniti gli allevatori.

Coldiretti e Confagricoltura: il manifesto era per gli ibridi e non per i lupi. Gaianews.it  ha raggiunto Francesco Viaggi, presidente di Coldiretti, e Francesco Vivarelli di Confagricoltura. Entrambi hanno spiegato che il manifesto era riferito ai predatori, e non al lupo, e quindi agli ibridi e ai cani inselvatichiti.

L’esistenza degli ibridi fra cane e lupo è un problema per gli allevatori perchè questi canidi attaccano le greggi così come farebbero i lupi e rappresentano inoltre un pericolo per la conservazione dei lupi stessi, minacciandone l’identità genetica.

“In effetti forse siamo stati consigliati male dai nostri esperti di grafica”, ha spiegato Viaggi. “Ma questa resta una provocazione per portare l’attenzione sui danni che subiamo senza di fatto avere assistenza e indennizzi sufficienti”. E continua: “Noi stiamo lavorando per difendere il futuro di famiglie che fanno il loro lavoro onestamente e si vedono portare via i loro introiti”. Per questo le tre associazioni chiedono che vengano rimborsati loro i danni diretti e indiretti dei predatori e che quando un predatore arreca un danno l’azienda sia sostenuta e assistita per recuperare la perdita nel più breve tempo possibile.

Prevenzione. Molti danni possono essere evitati grazie alla prevenzione con recinzioni elettrificate e cani da guardania. Gli interventi della regione risultano essere però poco diretti così come accade per gli indennizzi.

Oggi su 1200 attività di allevamento stimate, 203 hanno fatto domanda per installare le recinzioni attraverso il progetto MEDWOLF e la quasi totalità è stata ritenuta idonea. Ma con i fondi stanziati finora probabilmente solo una parte di queste domande potrà essere soddisfatta e rappresentano solo una parte della totalità degli allevamenti. MEDWOLF andrà avanti fino al 2017 e non è detto che non ci sarà la possibilità di accedere ad altri fondi.

Il ruolo della Regione. Secondo Giampiero Sammuri presidente di Federparchi, raggiunto da Gaianews.it: “La politica della Regione Toscano, tra l’altro l’unica ad attuarla in Italia, è sbagliata perchè i danni da lupo non vengono rimborsati completamente. Questi danni rappresentano un’inezia rispetto ai danni dei cinghiali alle produzioni agricole che invece vengono totalmente rimborsati. Se si vuole tutelare il lupo si dovrebbero rimborsare tutti i danni sia diretti che indiretti e rimuovere gli ibridi dal territorio diminuendo di fatto i danni. Non sono cose complicate e non sarebbe neanche un grande costo rapportato a quello dei cinghiali, ad esempio.”

Secondo Andrea Gennai:” Da anni la Regione Toscana ha intrapreso una strada, quella della non risarcibilità dei danni da predatori, che a molti di noi è sembrata incomprensibile. Interpretando in modo letterale la normativa europea, si è equiparato il risarcimento all’aiuto di Stato per le aziende agricole, aiuto vietato dalla UE e aggiunge “Il risultato di questa scelta è stato devastante ed occorre subito una urgente decisione politica su questo aspetto, reintroducendo, a fianco di serie misure preventive, la possibilità di risarcimento o indennizzo dei danni da predatore.Su questo i Parchi non sono mai venuti meno al loro impegno, mantenendo finanziamenti per indennizzi e opere di prevenzione.”

E conclude il presidente di AIDAP: “In fondo predatori come il Lupo sono ricchezze eccezionali che meritano, anche se ragionassimo solo in termini monetari, un investimento per la loro tutela. Un ambiente sano in cui l’uomo riesce a far convivere “capra e cavoli”, ovvero pecore e lupi, è un posto dove il turismo apprezza questi valori e premia il territorio con la sua presenza. Un territorio dove qualche delinquente uccide i lupi e li espone come macabri trofei è un posto dove il degrado umano porterà sempre più povertà, economica e sociale.E’ per questo che le associazioni agricole devono prendere le distanze anziché coprire politicamente tali atteggiamenti.”

Ultimo aggiornamento: 14,12 del 6 febbraio 2014 

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