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Rinnovabili: cosa succede nel mondo

Uno sguardo alle politiche energetiche estere in relazione alle previsioni del nuovo anno sullo sviluppo del settore delle rinnovabili

Scritto da Leonardo Fumelli il 25.01.2014

L’annuncio da parte di Francia e Germania del raggiungimento di un accordo per la produzione di moduli fotovoltaici competitivi con i prezzi dei moduli cinesi è solo l’ultima notizia relativa ai propositi energetici che i paesi attorno a noi si stanno impegnando a rispettare per la svolta green del pianeta.

Pale eoliche offshore

In Germania è circolata una bozza di documento scritta dal Ministero dell’Economia e dell’Energia che illustra le decisioni a venire in materia energetica, soprattutto riguardo l’incentivazione delle tecnologie rinnovabili. Il paese, trascinatore delle politiche verdi, spiega che la conversione economica dovrà avvenire senza pagare un caro prezzo, da qui la decisione di ridurre del 30 % entro il 2015 le tariffe spettanti alle FER: in media l’importo passerà da 0,17 €/kWh a 0,12 €/kWh e verrà abbassato anche il tetto di capacità annua incentivabile. Il meccanismo di digressione per il fotovoltaico rimarrà inalterato con i propri adeguamenti programmati.

Anche la Francia ha dichiarato di voler arrivare a terminare il meccanismo d’incentivazione in maniera graduale. Ricordiamo che nella prima metà del 2013 il paese ha aggiunto al parco fotovoltaico 207 MW di impianti. Alla fine dello stesso anno, durante l’ultimo trimestre, le tabelle delle tariffe prevedevano una riduzione dall’1,9 % al 4,4 % a seconda della tipologia di installazione, rispetto il trimestre precedente.

Il Regno Unito ha superato quota 500.000 impianti fotovoltaici di piccola taglia, con potenza inferiore ai 50 kW, essi contribuiscono per 1,8 GW sul totale incentivato, pari a quasi 3 GW. Il numero dei grandi impianti è cresciuto lo scorso anno del 600 %, le previsioni per il 2014 contano l’installazione di 2,2 nuovi gigawatt di potenza.

La Spagna ha visto una notevole accelerazione delle FER nell’ultimo periodo, esse coprono ora il 49,1 % della capacità installata, l’eolico è la fonte rinnovabile che più influisce sulla percentuale.

La Danimarca merita una menzione sulla propria politica di sviluppo in quanto ha da poco sancito la nascita di un fondo denominato “Climate Investment Fund” che favorirà lo sviluppo di iniziative sostenibili in Africa ed in Asia attraverso progetti che abbiano interesse economico per il paese, favorendo così la partecipazione di aziende e professionisti danesi.

Uno sguardo più in là ci permette di citare l’inarrestabile ascesa cinese, che nel 2014 installerà atri 14 GW di fotovoltaico e altri 18 GW di eolico, e la nota azienda Google, che negli Stati Uniti, in Texas, ha investito 75 milioni di dollari per la realizzazione di un parco eolico da 182 MW operativo entro l’anno.

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