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Virunga ancora in pericolo: SOCO non molla l’osso e chiede di riscrivere i confini del Parco

Non c'è tregua per il Parco del Virunga. La SOCO ha dichiarato che concluderà le prospezioni e poi cercherà un accordo per ridefinire i confini del Parco e ottenere così l'autorizzazione ad estrarre petrolio

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 16.06.2014

SOCO non intende ritirarsi, come era stato detta la scorsa settimana, dal Parco del Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo. Se l’azienda inglese che estrae petrolio troverà conferma, come è molto probabile, dell’esistenza del petrolio sotto la terra dell’area protetta più antica ed importante del pianeta, i confini del parco potrebbero essere ridisegnati per consentire l’estrazione del petrolio.

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Il mondo ambientalista aveva esultato per il comunicato con il quale la scorsa settimana il WWF aveva fatto sapere che la SOCO avrebbe rinunciato all’estrazione del petrolio.

La notizia arrivava dopo drammatici eventi. Il Capo delle guardie Emmanuel De Merode aveva subito un agguato in cui era stato ferito da 4 pallottole alle gambe e allo stomaco. De Merode era di ritorno al suo quartier generale, ed aveva appena rilasciato la sua testimonianza ad un pubblico ministero che indagava su eventuali illegalità relative alle prospezioni della SOCO nel Parco del Virunga.

De Merode, inizialmente in gravi condizioni si è ripreso ed è tornato nuovamente al suo lavoro. Nel frattempo, poche settimane fa Human Right Watch aveva denunciato minacce e maltrattamenti nei confronti di guardiaparco e attivisti ambientalisti che sono stati anche arrestati per aver espresso la loro opinione contraria all’estrazione del petrolio. Inoltre il documentario Virunga proiettato a New York gettava pesante ombre sulla corruzione e la violenza che la SOCO avrebbe fomentato per favorire le estrazioni.

Il Parco del Virunga è un sito UNESCO e come tale non può essere deturpato e danneggiato. Si era sperato che la SOCO, stretta in angolo fra HRW e gli ambientalisti, e bloccata da questo grande vincolo si sarebbe ritirata.

Virunga

Invece così non è, ed è chiarissimo ascoltando le parole del membro del parlamento congolese Francois Nzekuye, che in un’intervista televisiva parla chiaramente di una non comprensione fra SOCO e WWF. Secondo Nzekuye l’accordo prevede che SOCO porti a compimento le prospezioni ad oggi in atto per appurare se vi sia del petrolio da estrarre. Poi SOCO dovrà cercare un accordo per risolvere il “problema” rappresentato dal fatto che il Parco del Virunga è un sito UNESCO. Una delle soluzioni prospettate da Nzekuye è che i confini del parco vengano ridotti in modo da permettere le estrazioni fuori dal parco.

“SOCO dovrebbe dire al pubblico se sta mettendo un punto al suo progetto sul petrolio o no”, ha detto Nat Dyer di Global Witness. “Qualunque cosa decida, deve affrontare gravi accuse di tentativo di corruzione e pagamenti ai ribelli emersi nel nuovo documentario Virunga. Dovrà anche affrontare le preoccupazioni sul fatto che le forze di sicurezza congolesi abbiano preso di mira gli oppositori del progetto della SOCO.”

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Ad aprile è stato proiettato al Tribeca Film Festival di New York, il documentario Virunga, in cui si vedono i funzionari congolesi alleati della SOCO che sembrano offrire una tangente a un funzionario del parco. Il filmato in questione mostra riunioni tra il funzionario del parco, un uomo di punta della Soco nell’esercito congolese e uno dei subappaltatori della sicurezza della Soco. In una dichiarazione scritta pubblicata il 24 aprile Soco ha negato di essere a conoscenza di quei fatti e di condannarli.

Il documentario mostra anche un funzionario della Soco che parla con un altro subappaltatore di pagamenti ai ribelli. Anche questo è stato negato dalla SOCO.

Su Change.org è attiva una petizione per firmare contro le estrazioni di petrolio.

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