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Una vita condita

La parola sapere ha la stessa radice della parola sapore. Il sapere è dunque quel qualcosa che, insieme a poche altre, dà sapore alla vita

Scritto da Maria Rosa Pantè il 13.08.2014

Durante un’importante manifestazione estiva che si tiene da molti anni a Varallo (Vc) e che si chiama Alpàa, ad aprire il concerto di un noto rapper Emis Killa è stato l’europarlamentare della Lega Gianluca Buonanno.
Tra le altre cose ha parlato dell’istruzione.
Benchè il concerto sia del Luglio 2014, solo ora, un mese dopo, alcuni amici, presenti al discorso, mi hanno riferito che l’europarlamentare, diplomato ragioniere, parlando alla massa di giovanissimi, ha detto che la cultura e l’istruzione non servono, che basta guardare lui, è arrivato al parlamento europeo e non è mai andato bene a scuola.

studio

Questo è il succo, d’altra parte l’europarlamentare aveva già detto queste cose qualche anno fa quando si consegnavano delle borse di studio agli studenti meritevoli.
Vorrei ribattere a queste affermazioni e anch’io, molto più modestamente di lui, fare un appello ai ragazzi. Vorrei dire loro cosa c’è di bello nello studiare, nel sapere, nel conoscere.
Lo dirò in tre punti.
1. Prima di tutto non parlo di laurea, di titoli di studio, che pure sono importanti, ma parlo di amore del sapere e del gusto del conoscere.
2. La parola sapere ha la stessa radice della parola sapore. Il sapere è dunque quel qualcosa che, insieme a poche altre, dà sapore alla vita. Forse chi ha sempre mangiato insipido non lo sa, ma il condimento, il sale, è quello che fa la differenza.
2. Studio, invece, viene da una parola che non vuol dire fatica, noia, sacrificio, ma vuol dire amore per, attenzione verso, cura di qualcosa. Studiare è un po’ come amare. È amare qualcosa.
Ecco io dico ai ragazzi, non ascoltate chi vi vuole ignoranti, ascoltate le parole, il loro antico significato. Sapere vuol dire, per tutti anche per voi, avere una vita probabilmente più saporita. E studiare potrebbe portarvi a vivere con più amore da dare e da ricevere.
Infine lasciatemelo dire, sapere, studiare è aprire le porte della meraviglia. La meraviglia di scoprire le leggi che regolano la natura, che creano la bellezza, che ci fanno conoscere noi stessi. La meraviglia di essere pienamente uomini e donne.
Può essere che l’europarlamentare con la consueta saggezza e grazia voglia screditare queste mie opinioni, può farlo, ma nulla può, nemmeno lui, contro la forza delle parole e contro la meraviglia della scoperta. Ragazzi tanti auguri di una vita piena di sale e di amore (sapienza e studio).

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