Ma poi che volete che faccia uno che rapisce tre ragazzine? Le rivelazioni si susseguono e vorrebbero fare sensazione. Farebbe sensazione che le avesse rapite per trattarle bene, per farle studiare, per farne donne libere e felici.
Ma allora non le avrebbe rapite.
Che volete che faccia una persona che schiavizza altre persone? Le usa, le abusa.
Cosa vi stupisce? Io non mi stupisco. Se decidessi di schiavizzare qualcuno anch’io lo userei e ne abuserei a mio piacimento, potrei spingermi al limite estremo: torturare tanto da far desiderare la morte. Oppure terrorizzare a tal punto da far dimenticare che esiste la libertà. O anche distruggere l’animo di un essere umano tanto da rendermi onnipotente come un dio ai suoi occhi. Non so se un torturatore pensa tutte queste cose. Certo prova la vertigine del potere assoluto su un’altra vita. Un soffio distruttore, ma pur sempre un soffio che va oltre. Non la sentite questa vertigine? Non sentite che anche voi, forse, potreste desiderare di avere su un’altra vita un potere così assoluto, cioè sciolto, cioè solo vostro che non deve rendere conto a nessuno?
Che vertigine, da far girare la testa, un piacere vi sfiora, un delirio di onnipotenza.
Io l’ho provato, m’è accaduto talvolta guadando i miei gatti, che sono piccoli, fiduciosi, abbandonati a me, da me in tutto dipendenti. Potrei schiacciarti: posso fare di te quel che voglio. Sì ho provato sensazioni così anche pensando a persone amate.
Vi faccio paura? Vi fate paura?
Io le ho provate in momenti di dolore fisico: mal di stomaco, mal di testa, chissà forse metereopatia, disagio con me stessa. Da tempo non le provo più, erano brevi sensazioni, ma infernali e me le ricordo.
So che dentro di me c’è la potenzialità del male, ma proprio per questo so di poterla vincere. Ora tutto questo ha forse poco a che fare con la faccenda delle ragazze rapite in USA, ma io non mi sono stupita, ho provato pietà e un dolore, profondo, fisico, quasi intollerabile. Non incredulità. Vedendo il carceriere ho provato repulsione, vero disgusto, ma è un essere umano. Anch’io lo sono. Nulla di ciò che è umano mi è estraneo.
Non mi sono stupita, dunque, ma che angoscia! Quante vittime del male, troppe vittime del male.
Mi sono sempre chiesta se davvero Santa Teresa d’Avila avesse avuto la visione dell’inferno. In realtà, penso che quell’inferno così vivido non era nell’aldilà, ma era potenzialmente dentro di lei. Però, come aveva scritto nel Castello interiore, la vera dimora di Dio, del soffio divino è nel nostro animo. Tutto dentro di noi!
Così dice anche Pessoa: io sono tutti i pirati del mondo, ma soprattutto sono tutte le vittime dei pirati del mondo…