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Antigone tragedia di Sofocle (I stasimo)

Scritto da Maria Rosa Pantè il 06.12.2010

Lo stasimo è il canto del coro nella tragedia greca. Il primo stasimo dell’Antigone di Sofocle è tra i brani più famosi e più belli della letteratura d’ogni tempo.
È, secondo me, anche un testo modernissimo (cioè eterno) sul rapporto tra l’uomo e la natura, tra l’uomo e il mondo che lo circonda, tra l’uomo e se stesso: il bene e il male.
Non vorrei commentare perché sarebbe ridondante… lascio la bellezza delle parole davvero profetiche e l’invito a meditarci di tanto in tanto. Son state scritte 2500 anni fa e sono ancora valide, c’è da chiedersi perché…

Molte meraviglie vi sono al mondo,
nessuna meraviglia è pari all’uomo.
Quando il vento del Sud soffia
in tempesta, varca il mare
bianco di schiuma e penetra
fra i gorghi ribollenti;
anno dopo anno rivolge,
con l’aratro trainato dai cavalli,
la più grande fra le divinità,
la Terra infaticabile, immortale.
E gli uccelli spensierati,
gli animali selvatici,
i pesci che popolano il mare,
tutti li cattura, nelle insidie
delle sue reti ritorte,
l’uomo pieno d’ingegno;
e con le sue arti doma le fiere
selvagge che vivono sui monti
e piega sotto il giogo
il cavallo dalla folta criniera
e il vigoroso toro montano.
Ha appreso la parola
e il pensiero veloce come il vento
e l’impegno civile; ha imparato
a mettersi al riparo
dai morsi del gelo
e dalle piogge sferzanti.
Pieno di risorse, mai sprovvisto
di fronte a ciò che lo attende,
ha trovato rimedio a mali
irrimediabili. Solo alla morte
non può sfuggire.
Padrone assoluto
dei sottili segreti della tecnica,
può fare il male
quanto il bene.
Se rispetta le leggi del suo paese
e la giustizia degli dèi,
come ha giurato, nella città
sarà considerato grande;
ma ne sarà cacciato
se per arroganza
lascerà che il male lo contamini.
Spero che un simile individuo
non si accosti al mio focolare,
non condivida i miei pensieri.

Un piccolo ma utile spot, approfitto dello stasimo per parlare di uno spettacolo teatrale proprio su Antigone (sia pure ambientato nella Sarajevo degli anni ’90, durante la guerra). Il testo è stato messo in scena da una compagnia di attori molto giovani e molto bravi, è uno spettacolo che consiglio di andare a vedere… sempre che la compagnia trovi Comuni che usino i fondi anche per il teatro e la cultura (anzi chi legge se può li contatti, vale la pena. Ecco il loro indirizzo lattoria@gmail.com e sono anche su Facebook)

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