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Coccole

Scritto da Maria Rosa Pantè il 23.07.2012

Mio padre è disteso nel letto, un letto con le sbarre. Temiamo voglia scendere e siccome mio padre ha il morbo di Alzheimer, temiamo che voglia scendere non ricordando quanto sia debole, quanto per lui sia impossibile reggersi da solo. Mio padre è lì nel letto quasi da bambino, perché un poco la malattia l’ha fatto tornare bambino. Noi: io, mia madre, mio marito, una cara amica siamo seduti ai piedi del letto. Lui non partecipa alla conversazione, ma certo ci sente e se anche non sentisse le nostre voci, so che sente il nostro esserci e gli fa compagnia.

Ogni tanto gli vado vicino e gioco con lui. Gli schiaccio il naso, gli tiro piano le guance, gli do il bacio con lo schiocco. Quello è solo per lui, ma è sempre più leggero tanto quanto lui diviene più diafano, più magro, più lontano.

Mi piace accarezzare il volto del mio papà, mi piace fargli piccoli dispetti, mi piace fargli domande assurde. Gli muovo il letto e gli dico :”Terremoto. Ma è ondulatorio o sussultorio?” e lui mi risponde “Ondulatorio”.

Mio padre non mi ha mai lasciato senza riposte. Mi ha lasciata quando è morto, qualche giorno dopo questa serata.

Io gli sono accanto e l’amica dice: “Signor Francesco, sua figlia le fa i dispetti”. Mio padre allora risponde, scandendo le parole: “Non sono dispetti, sono coccole”.

Scrivo di questo ricordo dolcissimo, che mi aiuta a vivere e a essere quella che sono per introdurre una notizia che non so se mi fa piacere oppure tristezza.

Una agente immobiliare ha creato una casa delle coccole. Da un lato è una bella invenzione, dall’altro vuol dire che ci sono persone al mondo che non hanno chi le coccoli e devono pagare per avere qualcosa che sta nell’essenza stessa della vita. Anche gli animali hanno i loro modi di coccolarsi e coccolarci.

È però bella e generosa l’idea della ragazza di dispensare coccole anche gratis, a chi non può pagare.

Chiudo con una domanda buffa, ma non troppo: ma gli uomini sono in grado di coccolare un altro uomo? Temo che una casa siffatta possa essere adeguatamente gestita solo da donne che sanno coccolare tutti indistintamente.

Ecco la notizia, fonte le notizie comiche di Cacao (Libera Università di Alcatraz).

A Rochester, New York, Jackie Samuel, 29 anni, agente immobiliare, ha inaugurato la prima Snugglery, una casa delle coccole. Per 60 dollari all’ora si possono ricevere carezze, abbracci e parole dolci. Sono severamente vietati le avances sessuali e il nudismo.
Il sogno di Jackie? “Vorrei assumere nuove persone pronte a fornire coccole e, un giorno, quando le entrate saranno sicure e solide, fare coccole gratis ai poveri e ai senzatetto”.

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  • sirio ezio scrive:

    quello che dici è molto bello. Certamente nel nostro mondo occidentale è difficile ma non impossibile. Convinto della terapia e dei suoi aspetti positivi. Ci vuole una umanità più aperta all’altro, sarebbe un cammino di consapevolezza con risultati inaspettati. Siamo tutti chiamati ad essere più disponibili.

  • fausto scrive:

    maria rosa le tue parole sono bellissime tu sei bella dentro e questo è importante anche se la vita non è sempre come noi la vorremmo dobbiamo a tutti icosti crederci …un bacio ..ciao