Non ci sono i soldi.
Il divario fra i pochissimi ricchissimi e i moltissimi sempre più poveri avanza.
Non ci sono i soldi.
Il potere è in mano a pochi dirigenti che assommano in sé le cariche economiche e decisionali più importanti.
Non ci sono i soldi.
La classe politica è ipertrofica a cominciare dalle inutili province, fino al Parlamento.
Non ci sono i soldi.
Il capo del governo ricchissimo cerca di non pagare le tasse, con condoni ad personam (vedi la Mondatori) e i paradisi fiscali.
Non ci sono i soldi.
Il capo del governo e i suoi clientes (latino) organizzano festini che costano soldi e promesse di promozioni per le varie connivenze…
Non ci sono i soldi.
Il tasso di evasione fiscale aumenta perché l’impunità e la corruzione dilagano.
Non ci sono i soldi.
La criminalità organizzata prospera, non fosse per quegli impiccioni di magistrati e forze dell’ordine. Adesso è ben inserita soprattutto nella finanza, nei posti che contano.
Non ci sono i soldi.
Il ministro dell’economia Tremonti che stringe la borsa e taglia sulle spese “inutili” (la cultura non si mangia) a tempo perso è consulente fiscale a San Marino!!!
Non ci sono i soldi.
Eh già, i soldi non ci sono: per l’Italia che frana, per i disoccupati, per i giovani.
Adesso, dopo lo scempio della scuola pubblica, ecco che vengono tagliati i fondi per le borse di studio universitarie. Capito bene? Gli studenti non importa che siano brillanti (d’altra parte il Trota, che mi fa pure pena, è consigliere regionale della Lombardia no?), importa che siano ricchi e figli di papà. Saranno loro a dirigere il paese in futuro, se futuro ci sarà… per noi.
Scommetto che, già che ci siamo, aumenteranno le tasse, perché gli atenei sono al verde, e gli affitti. Aggiungo che verranno probabilmente tagliati anche i soldi per l’acquisto dei libri nella scuola dell’obbligo… a tutti!
Anche Giuseppe Parini sembra preoccupato. Particolare dal dipinto di Giuseppe Pietro Mazzola (1748-1838) - fonte Wikipedia
E dunque che resterà da fare? Come nei paesi più poveri o in epoche passate i giovani più bravi e fortunati chiederanno di entrare in seminario o spereranno nel lascito di qualche parente defunto, che magari (come accadde al Parini) li obbligherà farsi preti, però darà loro modo di studiare. Si può anche star certi che a pagare saranno soprattutto le ragazze, a meno che qualche convento si apra anche per loro.
Sono stanca di notizie così umilianti, spero che i ragazzi percepiscano appieno le ingiustizie di cui sono fatti segno e si ribellino. Col voto, impegnandosi in massa in politica, soprattutto studiando studiando studiando proprio per far dispetto a chi li vorrebbe supini e ignoranti!
Ragazzi, oggi la disobbedienza civile, la vera ribellione è PENSARE!!!