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Attacco al Parco Nazionale d’Abruzzo: lupo decapitato a pochi giorni dal cervo

Dopo il ritrovamento del cervo decapitato al Parco Nazionale d'Abruzzo, è stato ritrovato ieri mattina dalle guardie dell'ente un lupo decapitato. E' per questo che il Parco pensa ad una strategia del terrore nei confronti dell'Istituzione

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 18.12.2012

Dopo il ritrovamento del cervo decapitato al Parco Nazionale d’Abruzzo, è stato ritrovato ieri mattina dalle guardie dell’ente un lupo ucciso e con la testa recisa. E’ per questo che il Parco pensa ad una strategia del terrore nei confronti dell’Istituzione.

carcassa cervo

“In località ‘Rocca tre Monti’ di Civitella Alfedena,” si legge nel comunicato, “all’interno della Camosciara e quindi in Zona di Riserva Integrale, le Guardie hanno rinvenuto la carcassa di un esemplare di lupo ucciso, al quale è stata recisa di netto la testa: un orrore.”

Parlano di avvertimento di tipo mafioso, i vertici del Parco: “Le evidenti, inquietanti similitudini delle modalità di esecuzione dei due animali di specie protetta, lasciano chiaramente ipotizzare che non può trattarsi di isolati casi di bracconaggio, bensì di una vera e propria strategia di aggressione al Parco, evidentemente pianificata da ambienti ostili, in un momento di relativa debolezza dell’Ente che è ancora in attesa del rinnovo degli Organi Istituzionali (Presidente e Consiglio Direttivo).”

Secondo il Parco “l’atto era programmato da tempo, conoscendo i luoghi che il lupo ucciso frequentava, che mostra evidente la persistenza di ambienti ostili al Parco che mal sopportano la recuperata efficienza dell’Ente in particolare per ciò che concerne il miglioramento dei controlli sul territorio.”

Le indagini da parte del Parco sono già iniziate e sono state sentite alcune persone.

Il comunicato del Parco riporta anche altre ipotesi: “Purtroppo, come dimostrano anche casi simili che si stanno verificando in alcuni altri parchi nazionali, tutto ciò potrebbe anche essere conseguenza della crisi che vivono i parchi stessi; crisi dovuta in particolare all’attuale inadeguatezza delle politiche ambientali, nazionali e regionali, e alla continua sottrazione di risorse finanziarie umane e professionali destinate ai parchi, che determina, di fatto, l’impossibilità di procedere alla efficace pianificazione e programmazione di attività e interventi a favore dei territori protetti. Nonostante il quadro sopra delineato, e le limitate risorse finanziarie a disposizione, l’Ente Parco non arretrerà rispetto alla sua attuale politica di tutela, conservazione e promozione del territorio.”

Secondo il Commissario del Parco Giuseppe Rossi “l’aggressione alla preziosa fauna del Parco oltre ad essere l’ aggressione a un patrimonio della umanità è anche una aggressione alla comunità locale e alla sua economia, che sembra mirare alla compromissione dell’immagine anche internazionale del Parco, e al suo essere riferimento concreto per la conservazione della natura e il perseguimento di uno sviluppo sostenibile e responsabile”.

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  • GAETANO D'IGNAZIO scrive:

    CHE SIA UN’AZIONE DA CONDANNARE NON C’E’ OMBRA DI DUBBIO, PERO’ CON LA GENTE DEL POSTO, CON I PASTORI, CON I CONTADINI CI PARLA MAI NESSUNO? E POI QUANDO QUESTA GENTE RICEVE DANNI DAI SELVATICI VENGONO RIMBORSATI? E DOPO QUANDO TEMPO? DATE UNA RISPOSTA A QUESTE DOMANDE, E TROVERETE RISPOSTE ALLE VOSTRE. UNO CHE PARLA CON LA GENTE NINO

  • Tamara Vicenzetto scrive:

    Episodi del genere, inconcepibili e inaccettabili, fanno della pessima pubblicità a delle zone che potrebbero prosperare semplicemente con il turismo naturalistico. Molti locali purtroppo non hanno ancora capito l’importanza economica della presenza di lupi e orsi nel parco. Ho sentito personalmente pastori di quelle zone parlare insensatamente inveendo contro lupi e altre presenze di selvatici. E’ essenziale investire affinché questa ignoranza venga eradicata.

  • gaga scrive:

    …brutta storia….ho sentito dire che alcuni
    sindaci fanno di tutto per uscire dal Parco….
    ….il Parco è visto male….

  • mdm scrive:

    Questa è l’ennesima dimostrazione del fatto che il PNALM (il primo parco nazionale creato in Italia), non è in grado di garantire la tutela del territorio nemmeno nella sua zona di gestione più importante (la riserva integrale). Questo è anche più grave se si pensa che l’ENTE ha a dispoisizione un organico che supera i 100 dipendenti, che si aggiungono agli agenti della Guardia Forestale operanti nel parco. Questa è la conseguenza di una cattiva gestione protratta per anni. Non si tratta purtroppo solo di un “momento di relativa debolezza dell’Ente”, bensì dell’ennesimo caso di bracconaggio che resterà impunito (come quasi tutti i precedenti casi).

  • stefano scrive:

    A proposito di bracconieri il Parco ha mai dato ulteriori informazioni sul presunto bracconaggio di orsi denunciato da una ex guardia ?? Il Parco ha emesso un bellicoso comunicato il 7 Novembre scorso in cui annunciava una “inchiesta” …ebbene ?? E’ gia’ stato tutto dimenticato ? Chissa’ forse l’amministrazione attuale avrebbe bisogno di mostrare un poco piu’ di risolutezza invece di continuare solamente a contare gli animali uccisi …..forse i delinquenti si sentirebbero meno sicuri della loro impunita’

    http://www.salviamolorso.it

  • cristiano scrive:

    “gente” di merda a morte!!!!