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Congo: 6 ranger uccisi dalla milizia Mai Mai

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 26.06.2012

Kinshasa, Congo – Sei ranger sono stati uccisi nella riserva naturale di Okapi nella Repubblica Democratica del Congo: lo dicono fonti della riserva. Okapi si trova a nord di Virunga, ad ovest del bacino del Congo.
La sede della riserva è stata occupata dalla milizia Mai Mai guidata dal ‘signore della guerra’ Kyungu Mutanga, chiamato anche Morgan Ekasambaza. Le guardie sono state sequestrate e sei di loro sono state uccise. La riserva che si estende  su quasi 14 mila chilometri quadrati, e ospita specie di primati e uccelli a rischio di estinzione è patrimonio dell’UNESCO.  Qui trovate i riferimenti di un progetto per inviare aiuti alle famiglie dei ranger.

Secondo l’Huffington Post gli operatori umanitari hanno già  dichiarato “una catastrofe umanitaria”  in Congo e avevano già accusato  la  morte di almeno 25 persone.

Secondo l’ Associazione africana per il Difesa dei Diritti Umani il ritorno del Signore della guerra nel suo feudo ha già messo in fuga migliai di persone causando la malnutrizione e la morte dei bambini per le condizioni di vita precarie

Secondo il gruppo umanitario, riportato dall’Huffington Post, almeno 12.500 persone sono state sfollate e 10 donne sono state violentate dai miliziani Mutanga di Mai Mai. Almeno 1.000 bambini sono malnutriti, e in un periodo di quattro giorni dall’inizio di questo mese, 19 neonati e bambini sono morti di malnutrizione acuta negli insediamenti dei rifugiati.

Mutanga è stato condannato a morte nel 2009 per stupro e crimini contro l’umanità. Il 7 settembre 2011, evase dal carcere di Lubumbashi e tornò nella parte settentrionale della provincia. Il governo ha messo sulla sua testa una taglia di 100 mila dollari

“Kyungu Mutanga è alla radice di una catastrofe umanitaria nel Katanga”, ha detto il gruppo di aiuto in una dichiarazione rilasciata ai giornalisti.

Dikanga Kazadi, ministro degli interni per la provincia, ha dichiarato che si sta diffondendo il panico tra la popolazione, ma che è troppo presto per parlare di una crisi umanitaria.

“Siamo nel processo di valutazione”, ha detto. “Il ministro degli interni è in contatto con i suoi partner per l’invio di aiuti  rapidamente. Allo stesso tempo, stiamo preparando un contrattacco contro questi banditi”.

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