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Congo: ancora gravissime le difficoltà per i ranger al Parco di Virunga

Scritto da Federica di Leonardo il 22.07.2012

Il Congo è percorso da una violenta guerra civile. Milizie ribelli, probabilmente sostenute dal governo ruandese, portano violenza e distruzione fra la popolazione civile.
Il Virunga National Park con i suoi 280 ranger, mantiene le posizioni al Parco per difendere gli ultimi gorilla di montagna.

Pochi giorni fa, Emmanuel De Meroda, direttore del Parco Nazionale di Virunga, scriveva sul suo blog che le cose al Parco sembravano mettersi per il verso giusto: i ranger erano riusciti a ristabilire una connessione internet dopo che un violento fulmine aveva provocato allo stesso De Meroda 25 minuti di shock e aveva fatto saltare tutte le linee. I ranger contavano di riprendere le proprie posizioni nel settore dei gorilla di montagna e avevano già progettato un monitoraggio per rendersi conto delle perdite e, contemporaneamente, liberare la foreste dalle numerosissime trappole dei bracconieri.

Invece ieri 14 ranger hanno subìto un violentissimo attacco da parte della milizia delle Democratic Forces for the Liberation of Rwanda (DFLR) che hanno sparato contro una postazione a Nyakakoma, un villaggio di pescatori. Nello scontro sono morti un soldato congolese e tre soldati delle milizie ribelli. Lo scontro, iniziato prima dell’alba, è durato 4 ore.

I ranger che erano di guardia, alle 5 del mattino erano svegli, e grazie anche ad una mitragliatrice sono riusciti a rispondere all’attacco della milizia per un’ora e mezza. Poi hanno cominciato ad esaurire le munizioni, perciò sono dovuti arretrare. Ma qui sono stati raggiunti da 12 soldati congolesi. Insieme hanno lanciato un contrattacco che ha messo in fuga la milizia: un soldato congolese e tre della milizia hanno perso la vita. Il comandante dei soldati congolesi è stato ferito.

Scriveva Emmanuel De Meroda sul suo blog due giorni fa:”Odio sfidare il destino, ma siamo molto vicini al momento in cui potremo inviare nuovamente le nostre squadre nel settore dei Gorilla. Una delle grandi cose di questo paese è che la conservazione della fauna selvatica trascende la politica del momento. Ha molto a che fare con il fatto che la conservazione africana è nata nel Congo orientale e diverse generazioni di congolesi hanno vissuto a fianco del parco. Questo ha fatto sì che entrambe le parti della guerra civile siano favorevoli a farci continuare nel nostro lavoro. Se tutto va bene, c’è una possibilità che potremo essere in grado di tornare nel settore dei Gorilla lunedì.”

Il monitoraggio dei gorilla dovrebbe avvenire con tre squadre di 4-6 ranger. In ogni gruppo c’è un ranger che è in grado di riconoscere i gorilla dalle loro caratteristiche fisiche: “è una rara capacità consolidata in lunghi anni di osservazione e non si tramanda in un week-end”, ha spiegato De Meroda.

Intanto oggi il Washington Post ha dato la notizia che gli Stati uniti hanno tagliato i finanziamenti al Ruanda perché i ruandesi sono sopettati di sostenere i ribelli.

Il Washington Post riporta la dichiarazione del portavoce del Dipartimento di Stato Darby Holladay:”Gli Stati Uniti sono stati attivamente impegnati ai massimi livelli per sollecitare il Ruanda a interrompere questo sostegno, che rischia di minare la stabilità nella regione”.

Il Ruanda ha negato il sostegno delle milizie ribelli alle Nazioni Unite e ai gruppi per i diritti. Intanto il gruppo di ribelli M23 ha già costretto più di 200 mila civili a fuggire dalle loro case. Fra questi anche le famiglie dei ranger del Parco di Virunga, che sono accampati fuori dalla città di Goma.

“Quando si è impegnati a salvare la vita di uno di questi gorilla, si sente veramente che si sta facendo un lavoro significativo per il nostro Paese” dice uno dei ranger nel video che illustra quale sia ora la situazione al Parco di Virunga.

Per aiutare questi ranger eroi potete donare a questo link.

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