L’appuntamento nazionale dei parchi a Genova
Il ventennale della legge quadro del 91 non poteva cadere quindi in un momento peggiore ed anche per questo ci si aspettava che offrisse finalmente l’occasione per una riflessione seria e non riservata esclusivamente a pochi addetti ai lavori.
Purtroppo non è stato così perché si è preferito scaricare la crisi sulla legge cercando di accreditare l’idea che se un po’ rimaneggiata permetterebbe di riprendere il cammino al meglio.
Due balle in una perché la legge 394 insieme alla 426 non solo permettono, ma richiedono e prevedono ( o prevedevano) a partire dal ministero strumenti e sedi che sono state fatte fuori o ignorati anziché essere responsabilmente gestite per costruire quel sistema nazionale e oggi anche europeo di parchi e aree protette di cui si sono perse le tracce. Non dunque la legge -anzi le leggi- non hanno funzionato a dovere, ma le politiche perciò se non si riparte da qui il resto è chiacchera o -peggio ancora- rischio di esiti ulteriormente stravolgenti come quelli previsti dal testo in discussione al senato.
Infatti mai come in questo momento, prima con le alluvioni e poi con i naufragi ,si è toccato con mano quanto urga un rilancio del governo del territorio che sappia innanzitutto far leva anche sui soggetti preposti specificamente come i parchi e i bacini alla tutela dell’ambiente ossia a dotarsi di una filiera nazionale-europea in cui stato, regioni ed enti locali riescano finalmente a cooperare lealmente come prescrive la Costituzione.
E invece al senato discutono di togliere alle regioni qualsiasi competenza sui parchi e le aree protette marine, di ridisegnare malamente gli enti parco a cui si somma quanto sta accadendo in molte regioni destinate fatalmente a peggiorare il quadro nazionale.
Con questo appuntamento e con le iniziative che cercheremo di promuovere in vista di giugno vorremmo riuscire a delineare il percorso politico-istituzionale perche il rilancio anche dei parchi non resti una chimera. Sappiamo naturalmente che ci sono delicati nodi da sciogliere, scelte anche impegnative da fare ,ma proprio per questo sappiamo anche che bisogna evitare vie di fuga o pretesti.
Il gruppo di San Rossore dispone già di una rete di rapporti, di un sito ( www.grupposanrossore.it) ricco di informazioni e documenti che metterà a disposizione di chiunque pensi che sia meglio fare qualcosa che aspettare nuovi naufragi e alluvioni.
Renzo Moschini
