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LIPU sulle aree protette: il presidente Monti le escluda dalla spending review

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 20.06.2012

La LIPU, dopo l’incontro di oggi al Senato promosso con altre associazioni ambientaliste ha chiesto lo stop della riforma della legge in Senato e l’apertura di una fase straordinaria per rilanciare la legge.

Il presidente della LIPU-BirdLife Italia, Fulvio Mamone Capria, dopo l’incontro sulla legge 394 promosso dalle associazioni FAI, Italia Nostra, LIPU-BirdLife Italia, Mountain Wilderness, Pro natura, Touring Club Italiano e WWF Italia ha chiesto che “il Presidente del Consiglio Monti tenga conto del valore inestimabile delle aree protette e del difficile momento che vivono e le escluda dagli eventuali tagli di risorse della spending review”.

“Le aree protette sono uno snodo essenziale per le politiche di conservazione della biodiversità e degli uccelli, ma anche uno dei patrimoni più preziosi del Paese, sotto il profilo paesaggistico, culturale e delle risorse naturali – dichiara Fulvio Mamone Capria – E’ per queste ragioni che qualsiasi intervento sulla legge 394 non può che partire da un rilancio del senso della legge, della sua missione e degli strumenti che i parchi, le riserve e le altre aree protette necessitano per raggiungere appieno i propri obiettivi di conservazione della biodiversità, tra cui un’adeguata e ben finalizzata disponibilità di risorse.

“Per questo – prosegue Mamone Capria – è indispensabile che il Governo inverta la micidiale tendenza alla riduzione dei finanziamenti, a partire da un’esclusione di parchi e politiche di conservazione della biodiversità dai meccanismi della spending review”.

“C’è poi la necessità di rilanciare la legge sui parchi nel suo complesso – aggiunge il presidente LIPU – E in tal senso, più che di una riforma parziale della legge, c’è bisogno di una fase straordinaria e partecipata di lavoro, a cui noi vogliamo contribuire attraverso la creazione del Forum 394. Bisogna analizzare attentamente i primi vent’anni di 394 e riflettere sui possibili adeguamenti della legge, in modo che – conclude – possa diventare uno strumento ancora migliore per la fondamentale e sempre più urgente sfida della conservazione della natura”.

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