La LIPU, dopo l’incontro di oggi al Senato promosso con altre associazioni ambientaliste ha chiesto lo stop della riforma della legge in Senato e l’apertura di una fase straordinaria per rilanciare la legge.
Il presidente della LIPU-BirdLife Italia, Fulvio Mamone Capria, dopo l’incontro sulla legge 394 promosso dalle associazioni FAI, Italia Nostra, LIPU-BirdLife Italia, Mountain Wilderness, Pro natura, Touring Club Italiano e WWF Italia ha chiesto che “il Presidente del Consiglio Monti tenga conto del valore inestimabile delle aree protette e del difficile momento che vivono e le escluda dagli eventuali tagli di risorse della spending review”.
“Le aree protette sono uno snodo essenziale per le politiche di conservazione della biodiversità e degli uccelli, ma anche uno dei patrimoni più preziosi del Paese, sotto il profilo paesaggistico, culturale e delle risorse naturali – dichiara Fulvio Mamone Capria – E’ per queste ragioni che qualsiasi intervento sulla legge 394 non può che partire da un rilancio del senso della legge, della sua missione e degli strumenti che i parchi, le riserve e le altre aree protette necessitano per raggiungere appieno i propri obiettivi di conservazione della biodiversità, tra cui un’adeguata e ben finalizzata disponibilità di risorse.
“Per questo – prosegue Mamone Capria – è indispensabile che il Governo inverta la micidiale tendenza alla riduzione dei finanziamenti, a partire da un’esclusione di parchi e politiche di conservazione della biodiversità dai meccanismi della spending review”.
“C’è poi la necessità di rilanciare la legge sui parchi nel suo complesso – aggiunge il presidente LIPU – E in tal senso, più che di una riforma parziale della legge, c’è bisogno di una fase straordinaria e partecipata di lavoro, a cui noi vogliamo contribuire attraverso la creazione del Forum 394. Bisogna analizzare attentamente i primi vent’anni di 394 e riflettere sui possibili adeguamenti della legge, in modo che – conclude – possa diventare uno strumento ancora migliore per la fondamentale e sempre più urgente sfida della conservazione della natura”.