Una cordata di associazioni ambientaliste ha denunciato ieri la decisione presa dalla Commissione Valutazione Impatto Ambientale(VIA) della Regione Abruzzo di convocare un consiglio di esperti in merito all’installazione di un impianto eolico in provincia di Chieti, nei paesi di Pizzoferrato e Quadri, in una zona di presenza dell’orso marsicano. Le associazioni parlano di incapacità della commissione di prendere una decisione e si appellano al professor Boitani dell’Università La Sapienza di Roma, convocato nella riunione, affinchè non avvalli un “pasticcio all’italiana” e non “tolga le castagne dal fuoco” per la Regione. Gaianews.it ha contattato l’Arch. Antonio Sorgi, direttore della Direzione Parchi, Territorio, Ambiente ed Energia e il professor Luigi Boitani.
Secondo le associazioni, ALTURA Abruzzo,Comitato NO eolicoselvaggio Pizzoferrato-Quadri, LIPU Abruzzo, Mountain Wilderness Abruzzo, Orso and Friends, Pro Natura Abruzzo, Salviamo l’Orso, fra le quali spicca l’assenza delle grandi ong, WWF e Legambiente, “ancora una volta la politica regionale esita nell’applicare rigorose misure di tutela nei confronti dell’orso marsicano a grave rischio di estinzione.”
Le associazioni si sono dette “perplesse per questo ennesimo e ingiustificato rinvio”.
L’impianto sorgerebbe a pochissimi chilometri in linea d’aria dal Parco Nazionale della Majella, che pure interpellato, ha fornito dati, a parere delle associazioni, inequivocabili. Si legge nella nota: “L’Ente Parco che in quell’area ha competenza e che per compito istituzionale effettua il monitoraggio della presenza dell’orso è stato chiarissimo nella sua comunicazione, desunta da accurati rilievi sul territorio, da cui si ricavano le seguenti informazioni: relativamente alle aree individuate per la collocazione dei due gruppi di aerogeneratori eolici (Colle Castiglione e La Montagnola) nei comuni di Pizzoferrato e Quadri, entrambe le zone risultano essere utilizzate da individui di orso bruno marsicano: Questo territorio risulta frequentato da diversi individui di orso in maniera costante durante tutto il corso dell’anno e con indicazioni molto consistenti relative anche a ripetuti casi di svernamento. Sono stati individuati almeno tre orsi differenti (3 genotipi diversi), inoltre campioni biologici raccolti nel 2012 in zona sono attualmente in attesa di analisi genetica. Sono state altresì raccolte numerose segnalazioni relative ad avvistamenti di femmine con piccoli.“
Per le associazioni queste informazioni sarebbero sufficienti perchè la commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale vieti la costruzione dell’impianto.
La nota delle associazioni termina con una domanda e un appello per il professor Boitani: “Siamo certi che il prof. Boitani non si presterà a toglier le castagne dal fuoco per la Regione Abruzzo che, priva di una visione politico-strategica generale, continua a non rispettare gli impegni presi in materia di conservazione dell’orso e ad operare in maniera debole e contraddittoria su questo tema. Ci appelliamo quindi al Prof Boitani affinché non si presti a questo gioco ed alla Regione Abruzzo affinchè bocci senza indugio un impianto industriale che rappresenta una diretta minaccia per l’orso ed il suo habitat.”
Il professor Luigi Boitani, raggiunto da Gaianews.it, ha dichiarato di non essere stato ancora convocato dalla Regione e quindi di non avere informazioni in merito alla questione. “Sono un po’ in imbarazzo”, ha spiegato il professore, “mi si rivolgono appelli per questioni di cui non sono a conoscenza”. Il professore ha infatti spiegato di non conoscere né l’ordine del giorno della riunione, alla quale peraltro non è stato convocato, né i dati prodotti dal Parco della Majella. E d’altra parte l’Università non ha altre informazioni da aggiungere a quelle già inviate in una nota alla commissione VIA. “La Regione Abruzzo ha una storia rispetto alle decisioni in merito all’orso e all’eolico”, ha spiegato il professore, “ma queste sono questioni politiche”.
Gaianews.it ha raggiunto anche l’Arch. Antonio Sorgi, direttore della Direzione Parchi, Territorio, Ambiente ed Energia della Regione Abruzzo, chiedendo quali sono i motivi che hanno indotto la commissione a convocare gli esperti. Alla riunione saranno infatti presenti, secondo quanto dichiarato dallo stesso Direttore, gli esperti dell’Università, i tecnici del Parco della Majella, e il tecnico che ha redatto la relazione per l’azienda costruttrice.
Sorgi ha spiegato che ci sono alcune “sfumature che vanno chiarite: cioè dobbiamo capire che tipo di presenza è stata accertata.Se la presenza è stanziale, se ci sono delle tane, se l’orso va in quella zona solo per cercare cibo.” Alla replica che nella zona il Parco ha rilevato siti di svernamento il Direttore ha dichiarato: “Se così fosse, questo cambierebbe le cose e dovremmo cambiare i documenti in nostro possesso sull’orso”.
Oltre alla presenza o meno di tane, al Direttore abbiamo chiesto anche, visto che una delle scommesse per salvare l’orso marsicano va fatta sull’espansione dell’areale (così come scritto nel PATOM di cui il Ministero dell’Ambiente ha recentemente rilanciato la validità), se in ogni caso le zone idonee per l’orso andrebbero preservate. Il Direttore ha spiegato che anche di questo si parlerà nella riunione di esperti. Più precisamente ha spiegato: “Saranno gli esperti che dovranno confrontarsi, noi assisteremo come testimoni per capire quali siano i dati reali. Da parte nostra c’è solo la volontà di chiarire meglio alcuni aspetti e lo stiamo facendo in maniera serena e trasparente”.
E’ dunque solo dei tecnici la responsabilità di una scelta del genere? Se così fosse qual è il ruolo dei politici nella gestione del territorio?
Emerge che, nel momento in cui bisogna occuparsi di orso marsicano, seppure presenti, i dati e le informazioni non sono noti ad un coordinamento che dovrebbe essere preesistente, così come sottolineato nelle recenti interviste a esponenti dell’ISPRA e del Ministero dell’Ambiente. E’ possibile che il Direttore Sorgi non sia informato sui siti di svernamento e neanche il professor Boitani?
E’ noto che il monitoraggio su tutto l’areale dell’orso non è condotto con criteri e modalità omogenei e che i dati non sono messi in comune e organizzati da nessuno. Non esiste quindi un contesto che faccia da sostegno per affrontare in maniera coerente momenti decisionali di questo tipo che sono squisitamente politici. Per non parlare del fatto che in Abruzzo esistono degli studi che hanno prodotto delle linee guida sull’eolico alcuni anni fa. Sono ancora validi? Sono stati aggiornati? Oppure sarà questa l’occasione per aggiornare i dati all’evoluzione della situazione?
Inoltre a novembre scorso il Presidente della Regione Gianni Chiodi dichiarava, per la verità un po’ cripticamente, che lo sviluppo dell’eolico in Abruzzo si sarebbe fatto in mare.
Dove si esaurisce, dunque, il ruolo del tecnico e dove inizia quello del politico? Perché appellarsi al professor Boitani? Per far sì che interpreti i dati in un modo o nell’altro?
Il conflitto che emerge non è tanto fra sviluppo e conservazione, ma fra volontà di coordinarsi attorno ad un obiettivo in maniera efficiente o meno. L’obiettivo è la conservazione dell’orso così come ci impone l’Unione Europea. Il coordinamento deve venire da coloro che hanno il compito (e sono pagati per questo) di raggiungere tale obiettivo.
L’articolo coglie perfettamente il nocciolo della questione. Chi e’ responsabile della politica di conservazione dell’orso bruno marsicano ? A quali dati bisogna far riferimento ? Chi raccoglie questi dati ? Grazie a GAIANEWS per aver posto questi quesiti alla Regione Abruzzo che continua a deludere quando si tratta di conservazione dell’orso, teoricamente una delle risorse piu’ importanti del suo sistema di aree protette e potenziale volano di tutta una serie di attivita’ economiche sempre piu’ importanti nell’attuale depresso scenario economico….ma no …si preferisce quasi dare l’OK a 6 miserabilissimi aerogeneratori… generatori di ricchezza solo per l’impresa che li installa al costo di un’elemosina pagata alle casse comunali e purtroppo piu’ grave al costo della devastazione di un territorio che per l’espansione dell’orso e’ vitale. Non solo …la stessa Regione che verbalizza il 14 Marzo al termine della seduta della commissione di Valutazione ambientale che sara’ richiesto il parere dell’Universita’ di Roma dopo quasi un mese non ha ancora avvisato l’Universita’ stessa…
Cordiali saluti