In un articolo apparso sul Centro il commissario del Parco Giuseppe Rossi aveva dichiarato che l’orso Stefano, ritrovato morto alla fine di luglio nel versante molisano del Parco d’Abruzzo, sarebbe stato investito da una jeep e sarebbe stato vittima di bracconaggio. Gaianews.it ha raggiunto il commissario Rossi che ha smentito le dichiarazioni riportate dalla giornalista del Centro che, secondo Rossi, avrebbe mal trascritto ciò che le era stato detto.
“Il referto definitivo non è stato ancora inviato dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo al Parco, quindi io ho solo parlato di una delle ipotesi che erano state fatte dai tecnici dell’Istituto in una comunicazione intermedia, che non è però quella definitiva”, ha spiegato Rossi.
E continua, “Io avevo spiegato alla giornalista che, nel caso in cui questa ultima ipotesi fosse stata confermata, visto che sono stati esclusi veleno e arma da fuoco, allora di certo non si sarebbe potuto parlare di un investimento accidentale, ma di un atto di bracconaggio, visto che in quella zona possono salire solo automezzi particolari”. E conclude,”Ribadisco che siamo ancora in attesa di un referto definitivo e io stavo solo parlando di ipotesi”.
Sull’orso Stefano, ad una prima analisi, sono stati rinvenuti colpi di arma da fuoco sparati in due o tre occasioni diverse da almeno due armi diverse. Ma non è stata questa la causa della morte dell’orso, visto che le ferite risultano essere vecchie.
Secondo alcune fonti, inoltre, l’ipotesi investimento sarebbe davvero improbabile visto che le strade in quelle zone sono difficili da percorrere e si può farlo sono con veicoli adeguati e ad una velocità ridottissima e con marce basse, una condizione davvero difficile per ammazzare un orso investendolo.
Di più, l’orso era stato trovato vicino ad un puledro di cui si era cibato ( le carni sono state trovate nello stomaco). Dunque l’ipotesi investimento vorrebbe che l’orso, investito in una strada ad una certa distanza, sarebbe prima andato a mangiare sul cavallo e poi sarebbe morto “in differita”.
Insomma, l’ investimento aveva fatto un po’ sorridere anche quando l’ipotesi era sta riportata dal Ministro Orlando in visita in Abruzzo. Ma non sta certo a noi dire l’ultima parola sulla morte di quest’orso.
Sta di fatto che a più di un mese dal ritrovamento dell’orso non sono ancora rese note le cause di morte: possiamo immaginare come questo rallenti le indagini e le eventuali azioni di conservazione connesse con un eventuale pericolo che si venisse a delineare.
Sempre ammesso che la causa di morte poi si accerti e non vengano vendute come certe delle ipotesi ricavate escludendo tutte le possibilità confutate.