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Orso marsicano fuori pericolo? Parco e Università smentiscono la stampa

Scritto da Federica di Leonardo il 22.08.2012


Dopo la notizia dei giorni scorsi sulla crescita della popolazione di Orso bruno marsicano data dalla stampa, il Presidente del Parco d’Abruzzo e l’Università smentiscono categoricamente che che l’orso sia fuori pericolo, e men che meno che si possa abbassare la guardia sulle azioni di conservazione.

Nei giorni scorsi il Parco Nazionale d’Abruzzo ha comunicato i primi risultati della conta delle femmine coi piccoli: sono stati avvistati 8 cuccioli e deve essere confermato l’avvistamento di altri 3.

Il censimento delle femmine coi piccoli si svolge con lo stesso metodo dal 2006 sotto il coordinamento degli esperti dell’Università La Sapienza di Roma. Il metodo è largamente sperimentato in America.

Molti giornali nei giorni succesivi hanno parlato di popolazione in crescita nel Parco, si è scritto che il Parco si sta ripopolando di orsi e addirittura che gli 8 piccoli salveranno l’orso dall’estinzione.

Abbiamo raggiunto il Presidente del Parco Giuseppe Rossi e gli esperti dell’Università La Sapienza per una conferma.

Il Presidente Giuseppe Rossi ha precisato che “i dati devono essere ancora confermati e interpretati dai referenti scientifici e che certamente non è possibile affermare che la popolazione sia in crescita, men che meno che sia fuori dall’estinzione, visto il numero così esiguo di individui che costituiscono la popolazione”. Attualmente la popolazione è stimata in 40 orsi (e non in 50 come scritto in alcuni articoli).

“Ma è giusto,” ha detto il presidente, “che quando muore un orso si stia a lutto e quando invece un orso nasce, si faccia festa e si metta il fiocco rosa. Le mie dichiarazioni erano di tipo istituzionale, ‘politico’ “.

Il dottor Paolo Ciucci, ricercatore presso il Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo della Sapienza ha confermato che i dati sono ancora parziali e che sarà necessario aspettare la fine della conta, a metà settembre, per poterli interpretare.

“Il censimento” ha spiegato Ciucci ” è una misura realistica e affidabile della produttività delle femmine e del numero di piccoli per femmina.”

Il censimento si effettua dal 2006, ma non è l’unico monitoraggio della popolazione di orsi. E’ stato effettuato infatti un altro tipo di monitoraggio, basato sull’analisi  genetica,  in larga parte con campioni di pelo, che integra quello delle femmine coi piccoli.

“Il pieno significato biologico della produttività lo si avrà interpretando la dinamica dell’intera popolazione di tutti gli orsi come da stima del 2011 e del 2014.”ha spiegato Ciucci.

Il censimento è infatti inserito fra le attività del Progetto LIFE ARCTOS. All’interno del progetto sono previsti il censimento delle femmine coi piccoli con cadenza annuale e due censimenti “genetici”, uno nel 2011 di cui si attendono i risultati e l’altro che andrà ripetuto nel 2014. Dunque alla fine dei 4 anni di progetto sarà possibile fare le dovute valutazioni sulle condizioni della popolazione.

Questo monitoraggio va ad aggiungersi alle altre due stime effettuate nel 2004 e nel 2008 dall’Ente Parco, dal Corpo Forestale dello Stato e dall’Università La Sapienza, e tutte le stime insieme potranno dare un’idea delle reali tendenze della popolazione su un periodo di 10 anni, biologicamente più indicativo per una specie come l’orso.

Il monitoraggio non è un’azione di conservazione, ma, oltre a dare la possibilità di fare delle valutazioni su ampi periodi, può servire per segnalare situazioni di rischio, come quelle avvenute l’anno scorso in cui si contarono solo 3 piccoli di una sola femmina. Con tutta probabilità il dato dell’anno scorso è attribuibile all’altissima mortalità delle femmine negli ultimi 5 anni, con una femmina morta all’anno.

Il monitoraggio della popolazione, pur non essendo  un’azione di conservazione,  può essere utile per valutare le azioni di conservazione (cioè cosa si sta praticamente facendo per l’orso) oppure per suggerire delle azioni urgenti, così come nel caso dell’alta mortalità delle femmine negli anni scorsi.

Il censimento, che continua in questi giorni, sta impegnando 30-50 persone, fra personale del Parco, del Corpo Forestale dello Stato e volontari, semplici cittadini o provenienti da altri enti.

Ultima modifica: 15,36 del 22 agosto 2012

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