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La spartizione delle nomine dei consigli direttivi degli Enti parco

Scritto da Nino Martino il 09.05.2012

Ieri è stato un giorno speciale.

Ci siamo alzati in un’Italia diversa, speriamo migliore, ma sicuramente diversa.
Gli italiani che han deciso di resistere  e di andare ancora a votare hanno dato un segnale forte di rinnovamento.
Mandando a casa politici naviganti, sfaldando maggioranze ataviche, ribaltando potentati e camarille.
Come sempre quando si fa le pulizie grosse, c’è qualche involontario coccio qua e la’… ma cosa dire? Quando si pulisce dopo tanto tempo può succedere!
Noi crediamo che l’Italia ne avesse bisogno. E che ancora non basti, che occorra portare alla partecipazione della vita democratica intere generazioni cui questo diritto/dovere è stato sostanzialmente negato. Tutti coloro che hanno esercitato la democrazia in salotto, dalla poltrona, col telecomando, ora sono condannati a tre giri di campo, di corsa!
In questo contesto, vorremmo fare un sommesso, ma sincero appello al ministro dell’ambiente, Corrado Clini.
I parchi, come l’Italia tutta, hanno bisogno di aria nuova, di energia pulita, di impegno civico, di trasparenza, di efficacia e non solo di efficienza.
Il suo dicastero ha già dato forti e chiari segnali con l’indicazione di Sammuri alla presidenza dell’Arcipelago Toscano e con la nomina di Vittorio Alessandro quale commissario delle Cinque Terre.
Ora, sig. Ministro, le segnaliamo il più grave problema partitocratico che affligge la politica dei parchi nazionali italiani: la spartizione delle nomine dei consigli direttivi degli Enti parco.
La legge 394/91, infatti, assegna al ministero dell’ambiente e a quello dell’agricoltura tre esponenti per ogni singolo consiglio direttivo. L’idea del Legislatore evidentemente era quello di creare un mix di competenze nazionali-locali, insieme ad un mix di conoscenze ambientali-culturali-sociali per dar vita ad un Ente nuovo, chiamato a gestire i “gioielli del Paese”.
Ora, purtroppo, da un certo dicastero in poi, è stato dato il via ad un indecoroso comportamento che ha portato, di fatto, alla lottizzazione di queste nomine tra i partiti di governo.
Quindi oggi abbiamo nei consigli direttivi dei parchi nazionali, 5 membri designati dalle Comunità del Parco, con tutte le garanzie democratiche volute per le nomine di secondo livello, cui si aggiungono altre 3 nomine che dovrebbero essere dei ministeri, ma in realtà rispondono alle segreterie dei partiti.
Quindi ora nel Paese, mentre alcuni consiglieri nominati dalle Comunità del Parco, per effetto del rinnovamento delle rappresentanze locali, si apprestano a fare le valigie, i loro colleghi (magari dello stesso schieramento, ma di corrente diversa), restano tranquillamente a “rappresentare” il suo dicastero o quello dell’agricoltura.
Noi auspichiamo che almeno in occasione delle nuove nomine per i Consigli direttivi degli Enti parco nazionali si torni allo spirito della Legge e si nominino solo persone davvero competenti e organiche ai dicasteri che sono chiamati a rappresentare.
Sarebbe davvero un grande segno di svolta e di rinnovamento.
Grazie sig. Ministro.
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  • Peter scrive:

    Speriamo che questo appello cambierà qualcosa !

  • Peter scrive:

    ormai sono anni che si va avanti così. Destra o sinistra (verdi inclusi), purtroppo non cambia molto….