La ricerca ha già stabilito che l’assunzione di supplementi di acido folico durante la gravidanza riduce il rischio di avere un bambino con difetti del tubo neurale, ma poco si sa circa il rapporto tra l’assunzione di acido folico in epoca prenatale e lo sviluppo neurologico dopo la nascita.
Uno studio in collaborazione fra i ricercatori del Norwegian Institute of Public Health e della Columbia University’s Mailman School of Public Health ha svelato che le madri che hanno assunto supplementi di acido folico da 4 settimane prima a 8 settimane dopo il concepimento hanno riportato una prevalenza significativamente più bassa di ritardo grave del linguaggio nei loro bambini all’età di 3 anni. Lo studio è stato basato su un’unica coorte di donne gravide norvegesi definito come “MOBA”.
I risultati dello studio completo sono pubblicati online nel numero del 12 ottobre di JAMA.
L’analisi ha incluso 19.956 maschi e 18.998 femmine. Di questi bambini, 204 (0,5%) sono stati classificati come aventi grave ritardo nel linguaggio, inteso come linguaggio espressivo minimo, enunciazione di una sola parola o incomprensibile. Tra le donne che hanno preso supplementi di acido folico all’inizio della gravidanza, la prevalenza di tale ritardo è stato dello 0,4%, ma tra i circa 9.000 bambini le cui madri non hanno assunto nessun acido folico, il ritardo è stato più del doppio: 0,9% (81 bambini).
Dall’intero campione si evince che i ritardi gravi del linguaggio sono stati quattro volte più comuni nei bambini rispetto alle bambine.
“A differenza degli Stati Uniti, la Norvegia non aggiunge agli alimenti l’ acido folico, un fatto che aumenta il contrasto tra le donne che assumono o no integratori di acido folico”, ha osservato l’autore Christine Roth della Divisione di Salute Mentale presso l’Istituto norvegese per la Sanità Pubblica a Oslo e ricercatrice in visita presso la Scuola Mailman. “Se in futuro questa ricerca sarà confermata avrebbe implicazioni importanti per la comprensione dei processi biologici alla base dello sviluppo neurologico interrotto, per la prevenzione dei disturbi dello sviluppo neurologico, e per le politiche della supplementazione di acido folico per le donne in età riproduttiva”, ha dichiarato il dottor Susser, direttore del Imprints Center for Genetic and Environmental Life Course Studies, of the Mailman School of Public Health and the New York State Psychiatric Institute.
Le donne incinte sono state reclutate per l’inizio dello studio nel 1999, e sono state inclusi i dati sui bambini nati prima del 2008 le cui madri hanno restituito il questionario su 3 anni di follow-up entro giugno 2010. L’end point primario per lo studio era la misurazione della competenza linguistica dei bambini all’età di 3 anni.
Lo studio, se confermato da ulteriori ricerche, potrebbe contribuire a una maggiore comprensione scientifica della biologia dello sviluppo linguistico. I ricercatori progettano di perseguire ulteriormente la questione con rigorosi test per verificare se la relazione possa essere causale.
Ciao,
per quanto riguarda l assunzione di acido folico, ritengo che sia fondamentale già qualche mese prima del concepimento.
essendo leggermente sottopeso la mia ginecologa me l ha prescritto due mesi prima del concepimento e ciò mi ha aiutato a prendere peso in modo costante dal concepimento in poi.
altri spunti interessanti sull argomento:
http://mammadonna.wordpress.com
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