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‘Advergames’ promuovono cibi non salutari per i bambini

Scritto da Elisa Corbi il 08.10.2013

Non solo alcuni videogiochi online non promuovono un corretto stile  di vita per i bambini, ma i contenuti di alcuni di questi possono contribuire alla cattiva alimentazione.

Un team di ricercatori della Michigan State University  ha posto l’attenzione su quelli  che sono chiamati ‘advergames’, scoprendo che hanno la tendenza a promuovere il consumo di alimenti ricchi di grassi, zuccheri e sodio.

Junk food

La parola advergame è il risultato dell’unione  tra le parole advertising e game, ovvero pubblicità e gioco. Si tratta di videogiochi online che pubblicizzano  un particolare prodotto, servizio o azienda, integrandolo all’interno del gioco. I giochi sono veloci e facili da fare, usano nomi di marchi, loghi, immagini del prodotto e anche un spokescharacter.

I ricercatori hanno trovato centinaia di advergames  sui siti web. In particolare per lo studio, si sono concentrati su 145 siti diversi e ha trovato 439 marchi alimentari promossi,  osservando inoltre che molti dei giochi erano incentrati su prodotti ad alto contenuto di grassi, ricchi di zuccheri e sodio.

“Una delle cose di cui eravamo preoccupati era che la maggior parte degli alimenti che hanno ricevuto il maggior interesse sono stati quelli che tendevano ad essere ad alto contenuto di calorie – e non ad alto contenuto di sostanze nutritive”, ha detto Lorena Weatherspoon, co-direttore del progetto e docente di Scienza dell’alimentazione e nutrizione umana. “In questi  prodotti in genere sono inclusi gli spuntini ricchi di zuccheri, i cereali, così come le zuppe istantanee o in scatola, le bevande zuccherate e diversi tipi di caramelle”.

“Rispetto ad un tipico spot televisivo della durata di 30 secondi, questi giochi sono divertenti e coinvolgenti e i bambini li possono giocare per periodi di tempo molto più lunghi”, ha detto Elizabeth Taylor Quilliam,co-direttore del progetto e assistente professore di Pubblicità e Pubbliche Relazioni.

“Crediamo fermamente che occorra una legge per affrontare la questione, in modo che ci sia un migliore controllo sulla quantità di marketing  e sugli alimenti che vengono promossi”, ha concluso Weatherspoon.

I ricercatori puntano a vedere sponsorizzata una sana alimentazione attraverso gli  advergames.”Ci auguriamo che ci sia un impegno per insegnare le buone abitudini alimentari e altri stili di vita sani per i bambini”,  afferma Quilliam.

L’articolo, “Consistency of Nutrition Recommendations for Foods Marketed to Children in the United States”,  è stato pubblicato in un recente numero della rivista Preventing Chronic Disease, insieme ad una intervista con gli autori.

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