Non solo alcuni videogiochi online non promuovono un corretto stile di vita per i bambini, ma i contenuti di alcuni di questi possono contribuire alla cattiva alimentazione.
Un team di ricercatori della Michigan State University ha posto l’attenzione su quelli che sono chiamati ‘advergames’, scoprendo che hanno la tendenza a promuovere il consumo di alimenti ricchi di grassi, zuccheri e sodio.
La parola advergame è il risultato dell’unione tra le parole advertising e game, ovvero pubblicità e gioco. Si tratta di videogiochi online che pubblicizzano un particolare prodotto, servizio o azienda, integrandolo all’interno del gioco. I giochi sono veloci e facili da fare, usano nomi di marchi, loghi, immagini del prodotto e anche un spokescharacter.
I ricercatori hanno trovato centinaia di advergames sui siti web. In particolare per lo studio, si sono concentrati su 145 siti diversi e ha trovato 439 marchi alimentari promossi, osservando inoltre che molti dei giochi erano incentrati su prodotti ad alto contenuto di grassi, ricchi di zuccheri e sodio.
“Una delle cose di cui eravamo preoccupati era che la maggior parte degli alimenti che hanno ricevuto il maggior interesse sono stati quelli che tendevano ad essere ad alto contenuto di calorie – e non ad alto contenuto di sostanze nutritive”, ha detto Lorena Weatherspoon, co-direttore del progetto e docente di Scienza dell’alimentazione e nutrizione umana. “In questi prodotti in genere sono inclusi gli spuntini ricchi di zuccheri, i cereali, così come le zuppe istantanee o in scatola, le bevande zuccherate e diversi tipi di caramelle”.
“Rispetto ad un tipico spot televisivo della durata di 30 secondi, questi giochi sono divertenti e coinvolgenti e i bambini li possono giocare per periodi di tempo molto più lunghi”, ha detto Elizabeth Taylor Quilliam,co-direttore del progetto e assistente professore di Pubblicità e Pubbliche Relazioni.
“Crediamo fermamente che occorra una legge per affrontare la questione, in modo che ci sia un migliore controllo sulla quantità di marketing e sugli alimenti che vengono promossi”, ha concluso Weatherspoon.
I ricercatori puntano a vedere sponsorizzata una sana alimentazione attraverso gli advergames.”Ci auguriamo che ci sia un impegno per insegnare le buone abitudini alimentari e altri stili di vita sani per i bambini”, afferma Quilliam.
L’articolo, “Consistency of Nutrition Recommendations for Foods Marketed to Children in the United States”, è stato pubblicato in un recente numero della rivista Preventing Chronic Disease, insieme ad una intervista con gli autori.
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