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Arance pagate 10 centesimi al chilo. Coldiretti, sciopero contro sfruttamento e inganni

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 22.01.2011

AranciataQuesto fine settimana, una forma di protesta alquanto singolare prenderà forma sulle nostre tavole: lo sciopero dell’aranciata. L’aranciata, infatti, sarebbe l’ultimo anello di una catena dello sfruttamento che inganna i cittadini e colpisce imprese agricole e lavoratori  – secondo l’Adiconsum e la Lega dei consumatori – che in Calabria vogliono così spezzare un circolo vizioso attraverso un cambiamento della tradizionale bevanda in termini qualitativi e quantitativi.

Sono parole forti che si leggono in un comunicato stampa della Coldiretti, che raccoglie e rilancia le sollecitazioni delle associazioni dei consumatori che, “per non lasciare sola Rosarno”, hanno promosso la singolare iniziativa per chiedere la presenza di più arance nelle aranciate e una chiara indicazione della loro provenienza.

“Nelle aranciate – sottolinea la Coldiretti – può essere presente per legge solo il 12 per cento di succo di arance che peraltro spesso vengono importate da paesi lontani come il Brasile anche se sono spacciate come Made in Italy.”

Con l’iniziativa le associazioni dei consumatori chiedono che ci siano più arance nell’aranciata, e che soprattutto sia indicata la provenienza del prodotto, se italiano o straniero. Questo darebbe la giusta ricompensa alle fatiche dei lavoratori agricoli, ai quali le arance vengono pagate dieci centesimi al chilo.

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