Secondo i dati del progetto Okkio alla Salute, del 2008 si può stimare che in Italia il problema del sopvrappeso in età infantile riguardi il 12,3% dei bambini (a cui si deve aggiungere il 23,6% di bambini sovrappeso).
Un bambino obeso ha maggiori probabilità di rimanere tale in età adulta rispetto ad un bambino normopeso. Per questo è importante l’educazione alimentare sin dai primi anni di vita coinvolgendo in queste iniziative anche la scuola.
In uno studio pubblicato sul Journal of Public Health è stata effettuata una metanalisi degli studi presenti in letteratura per valutare gli effeti di interventi educativi a scuola sui bambini e i ragazzi fino ai 18 anni di età.
A tal fine sono stati selezionati 43 studi pubblicati: in 11 l’intervento valutato consisteva nell’aumento dell’attività fisica, in 3 un miglioramento dell’educazione nutrizionale e in 29 una combinazione delle due attività.
Dall’analisi dei risultati emerge un effetto combinato di riduzione del BMI (Indice di Massa Corporea) pari a 0,17.
Ma gli interventi che prevedevano l’aumento dell’attività fisica erano più efficaci anche se in combinazione con gli altri interventi. Il solo intervento nutrizionale non era efficace. Inoltre, si rivelavano più efficaci gli interventi mirati ai bambini sovrappeso e obesi, rispetto a quelli indirizzati a tutti i bambini (-0,35 e -0,16 rispettivamente).
Dunque lo studio dimostra che gli interventi scolastici che prevedono un aumento dell’attività fisica coordinata con un intervento nutrizionale hanno effetto per ridurre il sovrappeso e l’obesità infantile.