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Con l’assicurazione sanitaria sconti su frutta e verdura. E giova alla dieta

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 19.03.2013

Ridurre i costi di cibi sani nei supermercati aumenta la quantità di frutta, verdura e cibi integrali nella dieta delle persone e riduce il consumo di alimenti che hanno più calorie secondo una ricerca condotta dalla RAND Corporation. 

I ricercatori hanno esaminato un programma disponibile per i membri della più grande assicurazione sanitaria privata del Sud Africa che offre uno sconto del 10 per cento o del 25 per cento sull’ acquisto di alimenti sani. Il programma, iniziato nel 2009, conta oggi circa 800 supermercati che partecipano e più di 260.000 famiglie iscritte.

Supermercato

L’operazione ha suscitato interesse soprattutto negli Stati Uniti perchè questi programmi alimentari potrebbero essere d’aiuto per rendere efficaci le diete. Il Congresso degli Stati Uniti nel 2008, ha approvato il finanziamento di un progetto pilota e ora sono diverse le compagnie negli Stati Uniti che lo stanno testando.

Nel programma del Sud Africa, gli acquirenti possono ottenere lo sconto su una lista di alimenti selezionati da un gruppo di nutrizionisti, medici e scienziati. L’elenco è composto da oltre 6.000 articoli che rappresentano il 20 per cento della spesa alimentare nei supermercati. Gli elementi sono contrassegnati negli scaffali dei supermercati e comprendono frutta e verdura, cereali integrali, latticini senza grassi, ma escludono la maggior parte dei prodotti con aggiunta di zuccheri o di sale.

Il team di ricerca ha raccolto i dati dei supermercati legati a 170.000 famiglie e dati sui modelli di dieta di 350.000 persone,  sia di persone che avevano partecipato al programma di sconti sia che non avevano partecipato. Indipendentemente da come sono state analizzate le informazioni, i prezzi più bassi per i cibi sani sono risultati significativamente associati con una migliore dieta.

“Questi risultati offrono una buona evidenza che la riduzione del costo degli alimenti nutrizionalmente preferibili può motivare le persone a migliorare in modo significativo la loro dieta”, ha detto Roland Sturm, un coautore dello studio e un economista senior presso la RAND, un istituto di ricerca senza scopo di lucro. “Ma i cambiamenti di comportamento sono proporzionali alle variazioni di prezzo. Quando c’è un grande divario tra comportamenti effettivi alimentari delle persone e ciò che i nutrizionisti consigliano, anche un 25 per cento di variazione nel prezzo risolve solo un piccola parte del problema.”

L’analisi dei dati dai supermercati, pubblicata online questo mese nel Journal of Preventive Medicine, ha scoperto che uno sconto del 25 per cento ha aumentato l’acquisto di cibo salutare del 9,3 per cento. Inoltre, lo sconto ha aumentato la percentuale di frutta e verdura negli acquisti alimentari totali dell’8,5 per cento, e ha diminuiti del 7,2 per cento l’acquisto di cibo meno sano, fra questo  biscotti, caramelle, patatine e bibite. Gli effetti  de prezzo stabile nel tempo e il 25 per cento sconto hanno avuto un impatto sempre maggiore dello sconto più piccolo.

E’ da notare che da ciò che hanno riportato i partecipanti al progetto, gli sconti hanno portato ad una alimentazione più sana con una aumento di consumo di frutta e verdura e una diminuzione di consumo di junk-food, ma non a una diminuzione del tasso di sovrappeso o di obesità.

“Questo programma può essere lo stesso in tutto il mondo grazie alle sue dimensioni ed è l’unico finanziato dal settore privato su base continuativa”, ha detto Ruopeng An, co-autore dello studio  e borsista presso la  Pardee RAND Graduate School. 

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  • ambrogio scrive:

    Triste dimostrazione di come la gente curi più il portafoglio della propria salute. Tuttavia può essere un sistema per correggere abitudini alimentari scorrette. Mi chiedo solo se, come insegnano le leggi di mercato, una volta shiftati gli acquisti su alimenti “sani” questi non aumentino di prezzo per aumento della domanda, vanificando così il potenziale dell’offerta.