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Non mangiamo solo ‘materia’ ma anche ‘informazioni’

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 22.09.2011

Banchetto di verdureIn un nuovo studio, il gruppo del professor Chen-Yu Zhang dell’Università di Nanchino ha presentato un risultato piuttosto sorprendente secondo cui i  microRNA potrebbero passare dal cibo attraverso il sangue fino nei tessuti. Inoltre, una volta dentro l’ospite, questi frammenti di RNA possono stimolare alcune funzioni regolando geni-bersaglio dell’ospite e quindi regolando in qualche modo la fisiologia.

I microRNA sono una classe di 19-24 nucleotidi non codificanti di RNA, ossia che non codificano proteine. I microRNA si legano all’RNA messaggero per inibire la traduzione delle proteine. In studi precedenti, lo stesso gruppo ha dimostrato che i microRNA stabili (miRNA) nel siero e nel plasma dei mammiferi sono attivamente secreti da tessuti e cellule e possono servire come una nuova classe di biomarcatori per le malattie e agire come “segnali” nella comunicazione intercellulare.

Da qui la ricerca con la sorprendente scoperta che dei microRNA esogeni (cioè che non sono stati prodotti all’interno delle cellule dell’organismo ospite) sono presenti nel siero e nei tessuti di vari animali e che questi miRNA esogeni sono principalmente acquisiti per via orale, attraverso l’assunzione di cibo. Ad esempio il MIR168a è presente in abbondanza nel riso ed è uno dei miRNA esogeni più presenti nel siero di pazienti dello studio di origine cinese.

Functional studies in vitro and in vivo demonstrated that MIR168a could bind to the human/mouse low density lipoprotein receptor adapter protein 1 (LDLRAP1) mRNA, inhibit LDLRAP1 expression in liver, and consequently decrease LDL removal from mouse plasma. These findings demonstrate that exogenous plant miRNAs in food can regulate the expression of target genes in and thus physiology of mammals.

Studi funzionali in vitro e in vivo hanno dimostrato che il MIR168a potrebbe legarsi all’mRNA che codifica di una proteina che influisce sul colesterolo ‘cattivo’, ossia l’LDL, sia nei topi che negli umani. Il microRNA inibisce l’espressione della proteina chiamata LDLRAP1 nel fegato, e di conseguenza diminuisce la rimozione di LDL dal plasma dei topi. Questi risultati dimostrano che i microRNA esogeni negli alimenti possono regolare l’espressione dei geni-obiettivo e quindi la fisiologia dei mammiferi.

La scoperta è ovviamente molto stimolante, per esempio, indicherebbe che oltre a mangiare “materiali” (sotto forma di carboidrati, proteine, ecc.), mangiamo anche “informazioni” come i vari miRNA presenti negli alimenti, che quindi potrebbero influire in un modo inaspettato sulla regolazione della fisiologia ospite a causa della regolamentazione potenziale dei geni obiettivo, fornendo così una nuova dimensione alla frase spesso citata: “Sei quello che mangi”. Questa scoperta ha altri importanti significati potenziali.

Oltre ad aver notevolmente ampliato le funzioni dei miRNA negli organismi ospiti, è un’idea estremamente interessante e innovativa che ha implicazioni di ampio respiro per la salute umana e del metabolismo. Tutto sta ora nel confermare la ricerca in modo indipendente.

Inoltre l’ipotesi getta nuova luce sulla nostra comprensione sull’interazione fra animali e piante, o forse anche sulla ‘co-evoluzione’, e apre a nuovi modi di pensare la regolazione dei miRNA e il ruolo potenziale dei miRNA esogeni nelle interazioni piante-insetti e preda-predatore.

Infine, se la ricerca venisse confermata potremmo aggiungere un nuovo “nutriente” all’elenco di ciò che un cibo ci fornisce, oltre ad acqua, proteine, acidi grassi, carboidrati, vitamine e minerali.

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