Mentre cresce la preoccupazione di molti cittadini riguardo agli alimenti geneticamente modificati, uno scienziato americano ha recentemente esposto la sua teoria secondo cui gli alimenti ogm sarebbero eccessivamente regolamentati, con gravi sprechi economici. Questo a dispetto del fatto che ormai le colture ogm sono ampiamente diffuse sul nostro pianeta.
Risalgono a venti anni fa le prime produzioni di alimenti geneticamente modificati. Ora questi prodotti sono in commercio da diversi anni e su circa metà del nostro pianeta, ma nonostante questo la discussione sui loro effetti sulla salute non sembra affatto terminata.
Bruce Chassy, professore emerito di scienza dell’alimentazione e nutrizione umana presso la University of Illinois a Urbana, Champaign, ritiene che dopo migliaia di studi di ricerca e di coltivazioni in tutto il mondo, “gli alimenti geneticamente modificati non pongono particolari rischi per i consumatori e per l’ambiente”, e sono sovraregolamentati.
Chassy ha esposto la sua teoria il 17 febbraio scorso in occasione del meeting annuale dell’ Associazione Americana per l’Avanzamento della Scienza di Boston. Chassy nel suo discorso ha spiegato che l’eccesso di regolamentazione di colture Ogm in realtà danneggia l’ambiente, riduce la salute globale e costa al consumatore.
Infatti gli ogm portano dei vantaggi, secondo l’autore, in termini di aumento dei rendimenti e dei profitti, riduzione del lavoro, consumo energetico, uso di pesticidi e emissioni di gas a effetto serra.
Invece è nutrito il movimento di coloro che richiedono un inasprimento delle norme di sicurezza che comprendano anche la valutazione tossicologica, di allergenità, e sulla alimentazione. Per portare a compimento questi test sarebbero necessari da 5 a 10 anni, secondo il professore, e l’operazione avrebbe un costo in termini economici non indifferente quantificabile in dieci milioni di dollari. Secondo Chassy, questo sarebbe uno “spreco delle risorse che distoglie l’attenzione dai veri problemi di sicurezza alimentare.”
“Con più della metà della popolazione mondiale che ora vive nei paesi che hanno adottato colture geneticamente modificate, potrebbe essere opportuno ridurre il controllo normativo delle colture geneticamente modificate a un livello che sia commisurato con la scienza di valutazione del rischio”, ha detto Chassy.
Chassy, nel suo discorso ha spiegato che sono le stesse colture diffuse sul nostro pianeta a dimostrare la loro sicurezza. Inoltre, secondo Chassy, la bontà degli ogm è dimostrabile scientificamente, ma questo è poco visibile a causa di una campagna globale di disinformazione che diffonde timori infondati su questi alimenti.