La salute va a braccetto con il Prodotto Interno Lordo. E’ il risultato di uno studio presentato al Congresso della Società europea di cardiologia (Esc) che si sta svolgendo a Monaco di Baviera. Secondo lo studio i paesi più poveri hanno un’alimentazione meno equilibrata perchè si nutrono soprattutto di carboidrati. La frutta e la verdura sono infatti cibo per un’élite e così vale anche per la carne. L’unico vantaggio per i paesi a basso PIL è il fatto che i cittadini sono costretti a fare più attività fisica, o perchè impegnati in lavori più pesanti, o perchè meno aiutati dai mezzi di trasporto negli spostamenti quotidiani.
Secondo la ricerca Prospective Urban Rural Epidemiology (PURE) il consumo di frutta e verdura, limitato nei paesi più poveri, è in diretta relazione con la salute delle persone e nello specifico con i probelmi cardiaci.
Commentando le implicazioni dei risultati, il ricercatore principale Salim Yusuf della McMaster University, in Canada, ha dichiarato: “E’ necessario che le politiche per prevenire le malattie cardiovascolari si concentrino su diversi aspetti dello stile di vita dei ricchi e dei poveri e dei paesi ricchi e poveri. In particolare, c’è bisogno che gli alimenti sani diventino più accessibili. ”
Per lo studio sono stati reclutati un totale di 154.000 persone provenienti da 628 comunità in 17 paesi: di questi pazienti sono stati analizzati i dati sulla storia medica e sullo stile di vita ed è stata valutata la salute del cuore.
Dai risultati dello studio si deduce che i paesi più poveri come l’India e il Bangladesh consumano molto meno grassi, frutta e verdura.
C’è però da aggiungere che gli individui poveri o quelli provenienti dai paesi più poveri erano più attivi, soprattutto a causa della spesa energetica necessaria per raggiungere i posti di lavoro o quella per le attività a casa, oppure perchè più semplicemente il lavoro è più pesante e richiede un maggior impegno fisico.
La differenza fra i paesi ricchi e i paesi povei nell’attività fisica è di circa 2,7 ore di camminata veloce ogni giorno.
Anche per quello che riguarda il fumo, smettono di fumare le persone più ricche o i cittadini dei paesi con un PIL più alto. E in generale il tasso dei fumatori è più basso nei paesi più ricchi.