Secondo una ricerca condotta dalla Boston University e dall’Università di Antioquia quasi la metà di un gruppo di ragazzi fra i 18 e i 26 anni possiedono una mutazione gene chiamato presenilina 1 (PSEN1) che renderebbe probabile la malattia di Alzheimer in giovane età.
Le scoperte potrebbero portare al miglioramento della diagnosi precoce, ad altri studi clinici e a trattamenti migliori. Infatti il problema principale nella cura dell’Alzheimer è che i sintomi diventano evidenti e permettono di diagnosticare la malattia solo quando i danni al sistema nervoso sono troppo evidenti perchè una cura possa essere efficace.
La risonanza magnetica, gli esami del sangue e l’analisi del liquido cerebrospinale (CSF) hanno trovato che 20 ragazzi su un gruppo di 44 ragazzi avevano la mutazione del gene PSEN1.
Questi risultati dimostrano che l’Alzheimer è caratterizzato da sintomi che hanno effetti sul lungo periodo e possono essere monitorati, aprendo una finestra per l’intervento precoce
Nelle persone con la mutazione genetica PSEN1 in genere l’Alzheimer si presenta attorno ai 45 anni, ma questa ricerca ha dimostrato che alcuni biomarcatori possono essere identificati 20 anni prima dell’insorgere della malattia
Il prof Nick Fox, della University College Londo, ha dichiarato: “Questi risultati vanno ad aggiungersi alle prove che l’Alzheimer è caratterizzato da un lungo periodo di cambiamenti che possono essere monitorati, aprendo una finestra per un intervento precoce.”