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Antibiotico-resistenza: scoperti nuovi geni nel letame delle mucche

Il letame delle mucche da latte, comunemente usato anche come fertilizzante per il terreno, contiene un numero sorprendente di geni resistenti agli antibiotici, recentemente identificati tra i batteri intestinali delle mucche

Scritto da Elisa Corbi il 22.04.2014

I risultati di questo nuovo studio riportati su mBio ®, giornale on-line dell’American Society for Microbiology, suggeriscono che il letame di mucca possa essere una potenziale fonte di nuovi tipi di geni che inducono resistenza e che si trasferiscono tramite i batteri nei terreni dove si coltiva il cibo.

Migliaia di geni resistenti agli antibiotici (AR) sono già stati identificati, ma la stragrande maggioranza di questi non rappresenta un problema poiché si trova in batteri innocui. Infatti la vera preoccupazione è quando compaiono nei batteri patogeni che causano malattie di origine alimentare o infezioni.

Resistenza agli antibiotici

“Dal momento che c’è un collegamento tra i geni AR trovati nei batteri ambientali, volevamo sapere che tipo di batteri vengono rilasciati nell’ambiente attraverso questo percorso “, spiega Fabienne Wichmann , autore principale dello studio,  che lavora alla Yale University di New Haven, Connecticut.

Gli agricoltori usano il letame di mucca o alcuni composti  sulle colture e questo potrebbe portare a uno scenario in cui i batteri presenti nelle feci potrebbero trasferirsi agli esseri umani.

La squadra di Handelsman, autore senior dello studio, ha utilizzato un potente approccio di screening  per identificare 80 geni AR.  Circa il 75% di 80 geni AR aveva sequenze solo lontanamente imparentate con i geni AR già scoperti. I ricercatori inoltre hanno trovato una nuova famiglia di AR che conferisce resistenza al cloramfenicolo, comunemente usato per trattare le infezioni respiratorie nel bestiame.

“La diversità dei geni che abbiamo scoperto è notevole considerata la piccola serie dei cinque campioni di letame  – dice Handelsman  – e sono evolutivamente distanti da quelli che già abbiamo nelle banche dati genetiche”.

Questa potrebbe essere una buona notizia poichè i geni AR provenienti dai batteri intestinali di mucca non sono attualmente causa di problemi per i pazienti umani. Ma un’altra possibilità è che il letame potrebbe ospitare un serbatoio senza precedenti di geni AR che potrebbero trasferirsi nelle persone.

I geni AR possono entrare nell’ecosistema umano attraverso un processo chiamato trasferimento genico orizzontale, che permette loro di saltare tra microrganismi che non sono legati e si verifica nella maggior parte degli ambienti che ospitano batteri. Alcuni batteri dunque potrebbero essere patogeni per l’uomo e rappresentare un serio problema.

“Ci auguriamo che questo studio apra un campo più ampio di sorveglianza per iniziare a monitorare nuovi tipi di resistenza”, conclude Handelsman .

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