CINA – Il nuovo ceppo di influenza aviaria che affligge Shanghai da settimane ha raggiunto Pechino, dimostrando che i metodi di contenimento adottati dalle autorità non sono efficaci contro la diffusione. Attualmente non è stato ancora dimostrato se il nuovo ceppo possa trasmettersi da uomo a uomo.
Fino a domenica mattina si registravano 51 infezioni confermate in esseri umani del virus H7N9 dell’influenza aviaria, secondo l’agenzia ufficiale Xinhua.
Il virus è stato isolato e pubblicamente reso noto due settimane fa dalle autorità sanitarie cinesi, e fino ad oggi era confinato nell’area di Shanghai.
Gli ultimi casi registrati sono due uomini della provincia di Henan e una bambina di 7 anni di Pechino – che diventa il primo caso accertato nella capitale cinese.
Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto che c’è ancora nessuna prova che il virus possa trasmettersi da uomo a uomo. Undici dei 51 contagiati sono morti, un tasso di mortalità molto più alto di qualsiasi altro ceppo influenzale.
Dei nuovi infettati resi noti stamattina, solo uno degli uomini è in condizioni critiche, mentre le altre due persone sono stabili, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.
Nella maggior parte dei casi si è trattato di persone che hanno avuto uno stretto contatto con volatili- Anche il caso della bimba di 7 anni di Pechino, i genitori sono commercianti di pollame vivo.
“Non c’è modo di prevedere come l’epidemia di diffonderà, ma non c’è da stupirsi se avremo nuovi casi in luoghi diversi come è avvenuto oggi a Pechino,” ha dichiarato ai giornalisti Michael O’Leary, rappresentante in Cina dell’OMS. “Per quanto ne sappiamo, tutti i casi sono stati infettati in modo sporadico e non collegato tra loro”.
I ricercatori devono ancora individuare la fonte del virus, che non è molto pericoloso per gli uccelli, mentre si sta rivelando mortale con gli uomini.
In Cina c’è un enorme commercio di volatili vivi, che sono una cospicua fonte alimentare per la popolazione e che, per ragioni culturali e logistiche (un animale vivo non ha bisogno di frigoriferi), vengono spesso commerciati quando sono ancora in vita.
Le autorità sanitarie cinesi si stanno preparando ad una possibile nascita di un virus che possa propagarsi da uomo a uomo, innescando un’epidemia catastrofica, come fu per la sindrome respiratoria acuta grave (SARS), che nel 2003 e uccise circa il 10% delle 8 mila persone infettate in tutto il mondo.