L’Unione europea ha annunciato ieri che dal primo marzo 2011 sarà vietato l’uso del Bisfenolo A (BPA), un componente organico, nei biberon di plastica. La decisione, annunciata dalla Commissione esecutiva dell’UE, ha ricevuto il plauso della maggioranza dei governi europei. “Nuovi studi hanno dimostrato che il Bisfenolo A potrebbe avere effetti sullo sviluppo del cervello, sul sistema immunitario e sulla predisposizione ai tumori”, ha dichiarato John Dalli, commissario europeo alla Salute e alle Politiche dei consumatori.
Il Bisfenolo A è un composto di sintesi utilizzato nella produzione di plastiche tra cui il policarbonato, materiale di cui sono costituiti molti dei biberon in commercio, ma anche molti altri materiali come le resine che rivestono l’interno delle lattine e altri imballaggi per la conservazione di prodotti alimentari, bevande e prodotti farmaceutici. Per tutti questi usi, non è ancora previsto un bando della presenza del Bisfenolo A.
Il BPA è oggi un contaminate ubiquitario, che significa che si trova praticamente ovunque. Lo si può rilevare nell’ambiente, nella fauna selvatica e nel nostro organismo, dove si concentra particolarmente nel latte materno e nella placenta. Sempre più studi dimostrano come il Bisfenolo A (BPA) sia un interferente endocrino con possibili ripercussioni sullo sviluppo cerebrale, sul sistema immunitario e riproduttivo, e sulla predisposizione ai tumori.
Le associazioni ambientaliste però chiedono di più. “Si tratta di un passo sicuramente importante per la legislazione europea in difesa della salute dell’uomo e dell’ambiente; crediamo però – commenta Eva Alessi del WWF Italia – che la Commissione europea debba ora puntare verso misure più restrittive e allargare il divieto a tutti i materiali a contatto con gli alimenti, in primis i rivestimenti, e infine a tutti gli altri prodotti rilevanti per l’esposizione umana e ambientale”.