Sono sempre di più le diagnosi di tumore in Italia: si tratta di un vero e proprio esercito di persone che devono avere accesso alle cure e per cui la ricerca lavora per allungare il tempo di sopravvivenza alla malattia. Una grande percentuale dei casi tumore registrati ogni anno, così come dimostrato dalla ricerca, potrebbero essere evitati con uno stile di vita sano, una corretta alimentazione, attività fisica e evitando il fumo. La chemioprevenzione, insomma, ha il suo ruolo nella lotta ai tumori e ora la ricerca sta studiando rimedi ad hoc per prevenire con alimenti comuni alcune forme di tumore. Se ne è parlato all’International Workshop on metabolism, diet and chronic disease a Roma, dove è stata presentata una sperimentazione che intende valutare le proprietà del carciofo nella prevenzione del mesotelioma, il cancro provocato dall’esposizione all’asbesto.
In Italia i casi di tumore provocati dall’amianto sono 2mila ogni anno, ma si tratta di un dato in aumento, e come dimostrato da diverse indagini, il picco è atteso per il 2020.
L’Istituto Regina Elena insieme alla canadese McMaster University guiderà la sperimentazione di un composto preparato appositamente in Italia su persone con un forte rischio di sviluppare la malattia: si tratta di individui che, ad esempio, hanno già sviluppato placche polmonari da asbesto.
“Nel nostro studio sperimentiamo, primi al mondo, la chemioprevenzione con una sostanza naturale e dal costo contenuto”, spiega Sabrina Strano, ricercatrice dell’Area di Medicina Molecolare dell’Istituto. “Se le nostre intuizioni venissero confermate, apriremmo la strada a una rivoluzione”.
Per il mesotelioma non esiste una cura efficace e purtroppo in Italia non esiste ancora un piano chiaro per lo smaltimento dell’amianto dalle aree in cui è stato usato e depositato. Per questo la prevenzione diventa un tassello importantissimo per la lotta al tumore.
“La chemioprevenzione è un’idea nata negli USA e in Italia ha trovato terreno fertile – ricorda Paola Muti, della McMaster University di Hamilton in Canada “Si può attuare tutti i giorni anche tramite l’alimentazione. Ma non solo, un impiego differente di alcuni farmaci può rivelarsi fondamentale. Nel 2011 una collaborazione tra ‘Regina Elena’ e Istituto dei Tumori di Milano ha dato il via allo studio ‘Tevere’, il più importante lavoro al mondo per valutare come giocare d’anticipo sul cancro al seno. Stiamo analizzando gli effetti preventivi della metformina, una molecola comunemente utilizzata per il diabete, su 16mila donne sane. Questi due trial sono l’ulteriore conferma del valore dei link internazionali, portatori di innovazione”.
Giovanni Blandino, Responsabile del Laboratorio di Oncogenomica Traslazionale del Regina Elena ha spiegato che in Italia i numeri delle nuove neoplasie sono in crescita e “evidenziano sia l’aumento d’incidenza che le maggiori prospettive di sopravvivenza dei pazienti. Di conseguenza, si dovranno reperire sempre più risorse per curare questo esercito di persone. E’ fondamentale quindi intervenire prima, fin dalla giovane età, insegnando ai ragazzi un corretto stile di vita. Le statistiche parlano chiaro: le neoplasie più diffuse sono quelle che risentono in misura rilevante anche di un’alimentazione sbagliata, della sedentarietà e del fumo. Partiamo da qui per cambiare lo scenario futuro”, ha concluso Blandino.