Presto potremo dire addio alle tanto temute sedute dal dentista. Un team di ricercatori britannici ha infatti sviluppato un nuovo metodo per invertire il processo di degrado dello smalto dentale, stimolando il processo di rimineralizzazione del dente che guarisce senza la necessità di trapani, aghi o otturazioni.
La carie dentale è una delle malattie prevenibili più diffuse a livello mondiale, con 2,3 miliardi di malati l’anno. Attualmente i dentisti, per rimuovere la parte danneggiata, perforano il dente riempiendolo con amalgama o resina composita.
La perdita dei minerali che compongono lo smalto dei denti li rende dunque più attaccabili dagli acidi prodotti dai batteri che causano il danno. Se questo processo potesse essere invertito, invece di recarci dal dentista per un’otturazione o un’estrazione, potremo sederci più tranquilli sulla poltrona con la consapevolezza di dover effettuare solo un intervento senza dolore che farà tornare come nuovi i nostri denti.
Questa è la promessa degli scienziati del King’s College di Londra, i quali hanno creato per Reminova Ltd un dispositivo che inverte elettricamente il processo di degrado minerale.
La nuova tecnica prevede l’accelerazione del processo naturale con cui calcio e fosfato ritornano nel dente riparando il guasto. In odontoiatria non si era mai arrivati alla possibilità di sfruttare questo processo, che molto presto potrebbe essere disponibile per tutti i dentisti.
Il trattamento di Reminova si svolge in due fasi: nella prima si prepara la parte danneggiata dello strato esterno dello smalto, e nella fase successiva si utilizza una piccola scarica elettrica che spinge letteralmente i minerali nel dente, in modo che possano riparare la parte danneggiata. Il difetto viene dunque remineralizzato in un processo indolore che non richiede trapanazioni, iniezioni e materiali di riempimento. Le scariche elettriche sono già utilizzate dai dentisti per controllare la polpa o il nervo di un dente, ma questo nuovo sistema utilizza una corrente elettrica di gran lunga inferiore a quella utilizzata finora.
La nuova tecnica è stata chiamata “Electrically Accelerated and Enhanced Remineralisation” (EAER), e potrebbe essere portata sul mercato entro tre anni.
“Il modo in cui curiamo i denti oggi non è l’ideale. Quando ripariamo mettendo un’otturazione, quel dente entra in un ciclo di foratura e ri-riempimento, dunque è come se ogni ‘riparazione’ fallisse”, spiega il professor Nigel Pitts del King College di Londra.
“Inoltre non solo il nostro dispositivo è più delicato per il paziente, ma ci si aspetta che sia conveniente come gli attuali trattamenti dentali. Oltre a combattere la carie, potrà inoltre essere utilizzato per sbiancare i denti”, conclude Pitts.