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Ecco il (presunto) rapporto segreto su arsenico e diossina in Campania

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 26.03.2011

Diossina e arsenico sopra la norma in Campania?Il rapporto balzato agli onori delle cronache dopo l’articolo/inchiesta dell’Espresso, che lanciava l’allarme su presunti livelli pericolosi di inquinanti come diossina e arsenico, è liberamente consultabile su internet.

Nel rapporto si evidenziano livelli superiori alla norma di Arsenico e Mercurio nelle analisi del latte materno in alcuni comuni come Villa Literno, Casapesenna, Marcianise, Casapesenna, Nola e Acerra. Ma chiarisce che le concentrazioni riscontrate nei campioni pool ematici e di latte non sono indicative di livelli d’esposizione tali da giustificare uno stato d’allarme sanitario.

Alla voce Arsenico, si legge: “Dal confronto tra gruppi di popolazione non si evidenziano differenze significative tra i sottoinsiemi di dati, con la sola eccezione dei soggetti aggregati per aree provinciali (Caserta e Napoli), con le concentrazioni ematiche dell’As nei soggetti dell’area di Napoli maggiori di quelle riportate per l’area di Caserta. Tale significatività potrebbe essere attribuita a differenti abitudini alimentari e/o all’eventuale assunzione sistematica di alimenti e/o di acqua potabile con particolari livelli di contaminazione.

“Nell’area di rischio di presunto riferimento (Zona C), il tenore d’As (Arsenico) è compatibile con quello rilevato nelle Zone A e B, a dimostrazione che la sostanza può non derivare da una sorgente specifica; le concentrazioni d’arsenico nella Zona C sono tendenzialmente maggiori di quelle nelle altre due. L’arsenico mostra un accumulo marginalmente significativo all’aumentare dell’età dei soggetti.”

Informazione dei cittadini

Poi il rapporto lamenta un’ignoranza dal punto di vista informativo e scientifico da parte della popolazione, anche se la metà si dichiara sufficientemente informata. “Dalla raccolta di elementi dalla lettura dei questionari – si legge sempre nel rapporto -, si nota come i fenomeni antropici costituiscano motivo d’apprensione per i donatori, che si rivela particolarmenteacuta nella Zona B. Il vettore che suscita maggiore preoccupazione è l’aria, ma in generalela consapevolezza dei problemi ambientali riflette quella della situazione esistente. Anchese più della metà delle persone si dichiara informata, questa percentuale appare bassa e inadeguata in una fase in cui è necessario trasmettere contenuti scientifici — il bio-monitoraggio umano, l’esposizione a inquinanti, la relazione tra inquinamento e salute di cui il territorio è sostanzialmente all’oscuro. La principale fonte d’informazionedichiarata sono i mezzi di comunicazione di massa nazionali, appropriatamente utilizzabilinella circostanza: di fatto, limitate sono le fonti informative alternative sulle qualicostruire strategie comunicative. L’accesso, anche se limitato, a Internet si rivela cruciale,sia per le persone stesse coinvolte nella ricerca, sia perché Internet è un mezzo di comunicazione a diffusione orizzontale.”

Storia

Il rapporto Sabiorec venne commissionato nel 2007 dall’allora presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino. E’ costato 250 mila euro, i suoi dati sarebbero pronti dallo scorso dicembre: 115 scienziati e medici hanno elaborato le informazioni necessarie raccolte sul campo, un team di esperti dell’Istituto Superiore della Sanità e del Cnr, nonché del Registro Tumori Campania e delle Asl territoriali.

Il rapporto completo è disponibile qui.

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