E’ allarme per una nuova forma aggressiva di tumore al polmone. La causa sarebbe il consumo di sigarette light, secondo uno studio presentato da un medico italiano alla conferenza internazionale di oncologia di Chicago.
L’adenocarcinoma – questo il nome del tumore, è in forte espansione nei giovani e nelle donne, ed una delle cause è dovuta alla diffusione delle sigarette cosiddette ‘light’, che potrebbero aver causato proprio la diffusione del fumo tra i giovani.
E’ l’oncologo Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di Onco Ematologia dell’Azienda Ospedaliera S.G. Moscati di Avellino, a diffondere l’allarme durante il congresso mondiale di oncologia Asco a Chicago. “Il tumore del polmone non squamoso – spiega Gridelli – è in netto incremento rispetto agli altri istotipi. L’incremento degli adenocarcinomi (la gran parte dei non squamosi) è legato a due fattori principali: l’aumento dell’incidenza della malattia in donne non fumatrici, a causa di fattori genetici e ormonali, e il cambiamento delle abitudini al fumo”
Secondo l’oncologo l’uso di un formato di sigarette meno forti ha portato ad aspirare più profondamente nei polmoni il fumo, con la conseguenza di peggiorare la situazione. “Il maggiore utilizzo di sigarette con filtro e di tipo light ha portato il fumatore ad aspirare più profondamente per ottenere un maggiore livello di soddisfazione, facendo sì che il fumo e i suoi agenti cancerogeni arrivino nella parte più in profondità nell’albero bronchiale dove insorge tipicamente l’adenocarcinoma”.
Secondo le ultime statistiche, ha detto Gridelli, la forma più comune di tumore del polmone è in netto aumento rispetto agli altri tipi. L’incremento degli adenocarcinomi, che sono la gran parte dei tumori non squamosi, è proprio legato a due fattori principali: l’aumento dell’incidenza della malattia in donne non fumatrici, a causa di fattori genetici e ormonali e il cambiamento delle abitudini, con un aumento dell’utilizzo sigarette light.
Sigarette ‘light’
Nonostante la proibizione in molti paesi dell’uso di aggettivi come “light” o “medie” sui pacchetti, i fumatori continuano ancora a pensare (sbagliando) che alcuni tipi di sigarette siano meno pericolose per la salute rispetto ad altre. In realtà, tutte le sigarette presentano lo stesso livello di rischio per i fumatori, comprese le tipologie a medio o basso contenuto di catrame (condensato).
Uno studio dell’anno scorso pubblicato nella rivista scientifica Addiction ha realizzato un sondaggio tra 8 mila fumatori in Australia, Canada, Regno Unito e USA. Circa un quinto di questi fumatori credevano che “alcuni tipi di sigarette erano meno dannose per la salute che altre. La falsa credenza è risultata la più alta tra i fumatori USA, nonostante il divieto del giugno 2010 scorso da parte della FDA dell’uso di aggettivi che possano far pensare al consumatore ad una minore pericolosità.
La ricerca mostra come i fumatori basano la loro percezione del rischio sul colore del pacchetto, e credono che i pacchetti caratterizzati da colori come l’oro, l’argento o il bianco siano meno dannose rispetto a quelle col pacchetto nero o rosso. La ragione per questa convinzione può dipendere nella storia dei marchi di sigarette. Le sigarette che, col medesimo pacchetto, portavano diciture come light o che pubblicizzavano il basso contenuto di condensato hanno lasciato la confezione intatta.
Ma in oltre 50 paesi – compresa l’Italia – i produttori di sigarette non possono più utilizzare queste diciture poiché ingannevoli per il consumatore. In alcuni casi, i produttori hanno semplicemente cambiato la dicitura da ‘light’ a ‘silver’ (argento) o ‘gold’ (oro) – ad esempio, le Marlboro Lights negli Stati Uniti sono diventate Marlboro Gold (in Italia hanno semplicemente rimosso la dicitura light dal pacchetto). Una significativa percentuale di fumatori ora sembra aver equiparato i colori o le diciture a quelle vecchie, quindi continuando a credere nella diversa pericolosità dei diversi tipi di sigaretta.