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Grazie a ricerca italiana il tumore ai polmoni si diagnostica dal sangue

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 14.01.2014

E’ italiana una scoperta nel campo dei tumori che potrebbe cambiare le carte in tavola a livello mondiale nella lotta contro uno dei tumori più mortali, quello ai polmoni. Con un’analisi del sangue, infatti si potrebbe riuscire a sapere, con una approssimazione dell’87% se si sta sviluppando un tumore ai polmoni.

prelievo

Secondo i risultati della ricerca condotta da Gabriella Sozzi, responsabile della genomica presso l’Istituto nazionale dei Tumori in Italia a Milano, e pubblicata su Journal of Clinical Oncology, le analisi potrebbero anticipare di due anni le diagnosi che si effettuano oggi grazie alle scansioni.

Il tumore al polmone causa il 13% delle morti per cancro nel mondo ed ha fra i tassi di sopravvivenza più bassi proprio a causa del fatto che la diagnosi non arriva tempestivamente.

Il tumore al polmone è inoltre collegato con il problema del fumo. Mentre è importantissimo investire nella prevenzione, secondo Gabriella Sozzi coloro che sviluppano la malattia non devono essere abbandonati.

“Anche se tutti smettessero di fumare oggi, dovremmo ancora affrontare elevati livelli di cancro per i prossimi 30 anni a causa dei danni già arrecati ai polmoni delle persone”, ha detto.

Il test sviluppato dal team del Prof. Sozzi offre la speranza di diagnosi precoce, individuando piccoli frammenti di acido nucleico nel sangue che sono segni rivelatori della malattia.

Tra i 939 forti fumatori che hanno preso parte all’esperimento, il test è stato accurato all’87 per cento nell’identificazione delle 69 persone con diagnosi di cancro al polmone e accurato per oltre il 99 per cento nell’accertare le negatività.
L’alta affidabilità per i negativi potrebbe ridurre di molto le spese per la diagnosi del tumore al polmone: infatti oggi dopo una negatività i malati dovevano sottoporsi più volte a scansioni per eliminare ogni dubbio.

La scoperta è già stata notata da Gabriele Cerrone, fondatore della Gensignia, con la sua società biotech sta già lavorando per commercializzare il test. Secondo Cerrone il test potrebbe tradursi in “un notevole risparmio per il sistema sanitario globale, evitando la necessità di ulteriori . . . scansioni per confermare la diagnosi.”

Secondo il Dr Jesme Fox, direttore medico della Roy Castle Lung Cancer Foundation, la messa in commercio del test per rilevare i biomarcatori del tumore al polmone potrebbe salvare moltissime vite e fare diminuire la mortalità di questo aggressivo tumore.

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