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Hiv: ripartire dalle scuole per fare prevenzione

L'associazione I Think ha organizzato oggi a Roma un convegno dal titolo "Lotta all'Aids: conoscere i cambiamenti per superare i limiti. Conversazioni sulla 135/90"

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.12.2012

Il quadro che è emerso dal convegno è che di Aids si parla oggi forse troppo poco e, nonostante degli innegabili progressi, ci sono ancora alcuni dati che fanno pensare.
Si tratta, ad esempio dei 30 neonati che hanno contratti il virus nell’ultimo anno al momento di essere partoriti perchè le madri non sapevano di essere sieropositive. Eppure sarebbe bastato eseguire il test al momento del ricovero. E’ per questo che il senatore PD Ignazio Marino, presidente dell’azzociazione I Think, ha proposto di estendere il test a tutte le persone che vengono ricoverate, quando invece oggi il test viene eseguito solo su richiesta.

HIV

Sono 4000 all’anno le nuove infezioni ogni anno e più dell’80% sono ricondicibili a rapporti non protetti per questo è necessario ricominciare con un’opera di informazione e sensibilizzazione a partire dalle scuole. E’ d’accordo anche il Ministro Profumo che è intervenuto affermando: “Le scuole sono la rete attraverso cui è possibile dare indicazioni e fare formazione. Il nostro è un Paese ancora a rischio medio alto, per cui non bisogna assolutamente abbassare la guardia”.

I decessi in Italia sono diminuiti grazie al perfezionamento e la largo uso dei farmaci antiretrovirali, ma al convegno è emerso che la copertura dei farmaci non è omogenea in tutto il Paese e che anche su questo si dovrebbe lavorare. Non è da sottovalutare inoltre il fatto che le cure dei sieropositivi e dei malati di Aids incide in maniera pesante sulle casse dello Stato. Per questo è importante investire in prevenzione: Ingazio Marino, ha dichiarato, come riporta Repubblica.it che “Nonostante la legge 135 del 1990 (che ha predisposto un piano di misure urgenti per la lotta all’Aids, ndr) sia avanzata, è necessario un impegno maggiore per la tutela e la cura delle persone sieropositive. E’ davvero importante che lo Stato investa sulla prevenzione, con spot senza ipocrisie. La battaglia contro il virus è ancora aperta”.

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