Un ennesimo studio mostra la pericolosità del fumo. Secondo i ricercatori infatti fumare più di 20 sigarette al giorno raddoppia il rischio di emorragie cerebrali potenzialmente fatali, a causa dell’aumento del rischio di aneurisma, secondo quanto scoperto da una ricerca pubblicata online sul Journal of Neurology Neurosurgery and Psychiatry.
La buona notizia è che, se un fumatore smette, il rischio diminuisce nel tempo, anche se persiste ancora un rischio superiore a chi non ha mai fumato.
Un aneurisma è un rigonfiamento in una arteria indebolita che, se scoppia, provoca una perdita di sangue improvvisa nel cervello. Le probabilità di sopravvivere ad un aneurisma sono solo circa il 50%, e quelli che riescono a sopravvivere spesso vivono con disabilità per il resto della loro vita.
I ricercatori basano le loro conclusioni su 426 casi di emorragie cerebrali (emorragia subaracnoidea), provenienti da 33 ospedali in tutta la Corea tra il 2002 e il 2004, e un gruppo di controllo di 426 persone, appaiate per età e sesso, che non avevano mai avuto una emorragia.
Informazioni dettagliate sul loro stile di vita, sulla storia medica e sull’abitudine al fumo sono stati ottenuti da tutti i partecipanti. L’età media era di 50 anni.
Il numero di fumatori era maggiore nel gruppo che ha avuto un’emorragia cerebrale. Poco meno del 38% di coloro che avevano avuto un’emorragia cerebrale erano fumatori, mentre solo il 24% di coloro che si trovavano nel gruppo di controllo lo erano. Questo significa che esiste un nesso tra il fumo e l’evento emorragico.
Dopo aver tenuto conto di fattori come ad esempio l’assunzione di sale, gli orari di lavoro, il peso e la storia familiare di diabete, che possono influire sulla probabilità di aneurisma, i fumatori sono risultati quasi tre volte più a rischio di avere un’emorragia cerebrale rispetto ai non fumatori.
L’impatto del fumo è risultato cumulativo: più lungo era il periodo di tempo in cui si fumava e più alto era il numero di sigarette, maggiore era il rischio di un’emorragia cerebrale.
Smettere di fumare riduce il rischio di rottura di un aneurisma del 59% dopo cinque o più anni, riportando il rischio fino al livello dei non fumatori. Ma questa regola non è risultata valida per i fumatori pesanti.
Anche dopo aver smesso, coloro che avevano fumato 20 o più sigarette al giorno sono risultati a rischio doppio di rottura di un aneurisma rispetto ai non fumatori.
Gli autori sottolineano che precedenti ricerche a lungo termine hanno indicato che il rischio di un aneurisma negli ex fumatori scompare dopo 10 o 15 anni. Ma questi studi includevano solo maschi o femmine oppure avevano troppi pochi partecipanti per permettere di trarre conclusioni definitive.
A breve termine il rischio può essere spiegato in quanto il sangue dei fumatori si addensa e la pressione sanguigna sale, entrambi fattori di rischio per l’emorragia cerebrale. Questi effetti possono essere invertiti smettendo di fumare.
Ma il fumo provoca anche cambiamenti permanenti nella struttura delle pareti delle arterie, dicono gli autori. Questi cambiamenti possono essere maggiori nei fumatori pesanti, e questo spiegherebbe perché anche dopo anni gli effetti dannosi del fumo continuano a farsi sentire.