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I papà fumatori danneggiano il DNA dei neonati

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 03.07.2012

Neonato

Se i papà sono fumatori al momento del concepimento i bambini che nasceranno possono ereditare un DNA danneggiato, aumentando le loro possibilità di sviluppare malattie come il cancro durante l’infanzia e per tutta la vita, secondo una nuova ricerca pubblicata oggi sul FASEB Journal e condotta dal professor Diana Anderson presso l’Università di Bradford, Divisione di Scienze Mediche.

Lo studio dimostra – per la prima volta – una netta correlazione tra i cambiamenti del DNA che si trovano nello sperma dei fumatori maschi e i cambiamenti del DNA nei loro figli appena nati. Le mutazioni genetiche sono la causa di quasi tutti i tumori negli esseri umani, e la ricerca suggerisce che ereditare queste mutazioni può rendere i bambini più suscettibili allo sviluppo di malattie genetiche.

Studi nei topi hanno suggerito che l’esposizione paterna al fumo può avere conseguenze sulla riproduzione, in quanto le alterazioni del DNA potrebbero essere trasmesse alla prole, ma, fino ad ora, questo effetto del fumo non era stato studiata nell’uomo.

Negli esseri umani è molto difficile dimostrare se i mutamenti genetici ereditari sono causati dall’esposizione al fumo dalla madre o dal padre, ed è difficile comprendere quanto questo sia influnzato da altri fattori come la dieta, l’alcool o l’ambiente.

Per questo studio, finanziato dall’Unione europea, i ricercatori hanno usato due biomarcatori sensibili per misurare le rotture singole e doppie nei filamenti del DNA del sangue e dello sperma paterno nel periodo intorno al concepimento e del sangue materno del cordone ombelicale al momento del parto.

Le famiglie nello studio provenivano da due diverse regioni europee, dall’area di Bradford nel nord dell’Inghilterra e da Heraklion sull’isola greca di Creta. Le informazioni riguardanti lo stile di vita, le esposizioni ambientali ed occupazionali di queste famiglie, che possono influenzare il DNA, sono state reperite da questionari validati.

Gli scienziati hanno quindi utilizzato una analisi combinata di esposizioni a biomarcatori del DNA per aiutare a differenziare il ruolo delle varie esposizioni prima del concepimento e durante la gravidanza, che potrebbero causare mutazioni genetiche negli embrioni.

“Anche se la dimensione della nostra coorte era piccola, i biomarcatori erano molto sensibili, e siamo rimasti colpiti dalla correlazione tra il fumo paterno intorno al periodo del concepimento e i danni al DNA trovati nei neonati”, ha detto il professor Anderson.

“Per essere chiari, questo studio non mostra un nesso causale diretto a qualsiasi malattia, ma è evidente che che lo stile di vita degli uomini, prima di provare a concepire, può influire direttamente l’informazione genetica dei loro figli.”

Continua Andreson: “Le campagne anti-fumo sono di solito rivolte alle donne in gravidanza, ma le coppie che vogliono metter su famiglia – e i decisori politici per la sanità pubblica – devono sapere che il padre deve smettere di fumare prima del concepimento per non rischiare la salute del bambino.”

Il co-autore, dottor Julian Laubenthal,dell’ Università di Bradford ha aggiunto: “E’ anche importante sapere che una cellula di sperma fertile impiega circa tre mesi per svilupparsi, perciò gli uomini dovrebbero smettere di fumare con largo anticipo prima di cercare di concepire”.

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