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Il consumo moderato di alcool abbassa il rischio di malattie metaboliche

Scritto da Federica di Leonardo il 30.11.2010

Un bicchiere di vino al giorno toglie il medico di torno, sembra dire un recente studio di ricercatori svizzeri. Con il diffondersi di obesità e diabete di tipo 2 (DM) in tutto il mondo con un carattere per molti versi epidemico, lo studio delle abitudini di vita che possono influenzare il rischio di malattie metaboliche è particolarmente importante.

La maggior parte degli studi prospettici hanno dimostrato che i bevitori moderati tendono ad avere un rischio di circa il 30% inferiore di sviluppare il diabete ad esordio tardivo rispetto ai non bevitori. I bevitori moderati tendono anche ad essere a basso rischio di sviluppare la sindrome metabolica (SM). La sindrome metabolica è il nome dato ad una cosiddetta ‘malattia dello stile di vita’, in cui i pazienti presentano più problemi medici, tra cui ipertensione, diabete  e colosterolo alto.

Un’analisi trasversale su 6.172 soggetti di età fra i 35  e i 75 anni in Svizzera ha rilevato i diversi livelli di assunzione di alcol in presenza di diabete 2, sindrome metabolica e di un indice di resistenza insulinica (HOMA-IR).

Il consumo di alcol è stato classificato con le categorie: non-bevitori (0), a basso rischio (1 consumazione a settimana), medio-alto rischio (14 consumazioni a settimana) e bevitori  a  rischio molto alto (35 consumazioni a settimana) . Il 73% dei partecipanti ha consumato alcol a basso rischio, il 16% erano bevitori a medio-alto rischio e il 2% bevitori a rischio molto alto.

Risultati dello studio: In un’analisi multivariata, la prevalenza della sindrome metabolica, del diabete e della media di HOMA-IR sono diminuiti con i bevitori a basso rischio e sono aumentati con i bevitori ad alto rischio. La prevalenza della sindrome metabolica è stata del 24% nei non bevitori, del 19% in quelli a basso rischio, del 20% per i bevitori a medio-alto rischio e il 29% nei bevitori a rischio molto alto. La prevalenza di diabete era  del 6,0% nei non bevitori, del 3,6% nei bevitori a basso rischio,  del 3,8% nei bevitori a medio-alto rischio e del 6,7% nei bevitori a rischio molto alto. Queste relazioni non differiscono a seconda del tipo di bevanda assunta.

I bevitori moderati avevano anche  minor peso, valori di trigliceridi e pressione arteriosa. Tutti i bevitori avevano più alti valori di colesterolo HDL (cioè il colesterolo buono) rispetto ai non bevitori.

I punti di forza di questo lavoro includono l’essere basato sulla popolazione e con un gran numero di soggetti che hanno riferito di aver consumato 14 o più drink a settimana. Inoltre, c’è stata una buona percentuale (27%) dei soggetti in esame che non  ha assunto alcol durante la settimana di valutazione utilizzata per classificare i soggetti. Altro punto di forza è la conferma delle dichiarazioni di assunzione di alcol con esami di laboratorio. All’analisi multivariata, la prevalenza della sindrome metabolica, del diabete e dell’ HOMA-IR è diminuita con i bevitori  a basso rischio e aumentata con i bevitori ad alto rischio. Non sono state rilevate differenze a seconda del tipo di bevanda consumata.

I ricercatori ricordano che si tratta di una analisi cross-sezionale, ossia uno studio che “fotografa” la situazione attuale, senza effettuare analisi longitudinali nel tempo, quindi non è possibile dedurre da tale analisi una relazione di causa-effetto tra assunzione di alcol e sindrome metabolica. Tuttavia, i dati supportano ciò che è già stato dimostrato in precedenza da studi prospettici.

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