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Il medico Guido Sartori parla della sentenza di condanna di primo grado e annuncia che ricorrerà in appello

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 09.07.2011

Guido SartoriIn merito alla triste vicenda della morte del piccolo Alvise, un bambino di sei anni di Cavalese, in val di Fiemme, malato di fibrosi cistica,  la notizia di questi giorni è la condanna a due anni per omicidio colposo del medico ayurvedico Guido Sartori. Ieri Sartori ha risposto con un comunicato dicendo che ricorrerà in appello e ribadendo di non aver chiesto la sospensione delle cure.

Il giudice di primo grado ha condannato Sartori per omicidio colposo e ha stabilito una pena di due anni e risarcimenti: 220mila euro per ciascun genitore e 75mila a testa per le due sorelle del bimbo. I risarcimenti diventeranno però esecutivi solo dopo il terzo grado di giudizio se le accuse dovessero essere confermate.

Guido Sartori ha risposto così: “Ritengo che l’Appello che mi appresto a svolgere dopo avere conosciute le esatte motivazioni della sentenza di primo grado, riconosca la mia innocenza in cui credo fermamente, sia perché non ho mai sospeso né indotto a sospendere la cure tradizionali, sia perché non fu mai esattamente e compiutamente notiziato di tutto ciò che accadde al bimbo durate il soggiorno marino e sia perché la precipitosa ed improvvisa morte di Alvise fu causata quasi certamente da altri fattori estranei al mio comportamento.”

Secondo l’accusa il medico aveva convinto i genitori a sospendere le cure tradizionali somministrandogli solo ‘polverine ed erbe aromatiche’ e aveva chiesto l’omicidio volontario.

Già il GUP, il giudice per le indagini preliminari, aveva però ridimensionato l’accusa con una richiesta di condanna a quattro anni senza la condizionale.

Ora la sentenza del tribunale ha quindi ridotto l’accusa dimezzando la pena e concedendone la sospensione condizionale.

Ora Guido Sartori chiede rispetto per la medicina e i medici, anche quelli che affiancano alle cure tradizionali anche metodi alternativi: “Con serenità, fermezza e piena fiducia nella Magistratura condurrò questa battaglia fino in fondo affinché la verità venga riconosciuta e ciò non solo per difendere la mia innocenza, ma anche l’intera categoria dei medici italiani e tra essi soprattutto quelli che abbinano alla conoscenza della medicina scientifica occidentale anche quelle delle Medicine Non Convenzionali ed integrative quale la plurimillenaria Medicina Ayurveda.”

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