In quattro città dell’Oregon è stato svolto un programma rivolto a malati di Parkinson in modo lieve e moderato, consistente in due sessioni di Tai-chi settimanali. Dai risultati si evince che i pazienti hanno migliorato la camminata, la postura e hanno ridotto il numero di cadute.
La ricerca è stata svolta dal dottor Fuzhong Li, dell’Oregon Research Institute ed è stata pubblicata su New England Journal of Medicine (NEJM).
“Questi risultati sono clinicamente significativi perché indicano che il Tai Chi, con un esercizio ad impatto basso-moderato, può essere utilizzato, come aggiunta alle attuali terapie fisiche, per affrontare alcuni dei principali problemi clinici nella malattia di Parkinson, come ad esempio l’instabilità posturale e l’andatura. Poiché molte funzioni di formazione del programma sono orientate, i miglioramenti nell’equilibrio e nell’andatura che abbiamo dimostrato evidenziano le potenzialità dei movimenti del Tai Chi per la riabilitazione in pazienti con questi tipi di problemi e, di conseguenza, per il miglioramento dei sintomi del morbo di Parkinson. Migliorano mobilità, flessibilità, equilibrio, e la gamma di movimenti”, ha osservato il dottor Li.
In quattro anni di progetto finanziato dall’Istituto nazionale dei disordini neurologici , i ricercatori hanno assegnato in modo casuale 195 pazienti a uno dei tre gruppi di esercizi: Tai Chi, allenamento di resistenza, o stretching. I pazienti hanno partecipato a sessioni di 60 minuti di allenamento due volte a settimana per 24 settimane.
I risultati del gruppo del Tai-chi sono stati migliori degli altri due gruppi.
L’esercizio fisico è una parte importante del trattamento del morbo di Parkinson, perché l’attività fisica ha dimostrato di ritardare il deterioramento della funzione motoria e prolungare indipendenza funzionale. Tuttavia, la ricerca sulle forme alternative di esercizio, come il Tai Chi, che potrebbero migliorare l’equilibrio, l’andatura, e la funzione nei pazienti con malattia di Parkinson è scarsa.
Il programma Tai Chi sviluppato dal Dr. Li consisteva di sei movimenti di Tai Chi integrati, basati sullo spostamento del peso, sul controllo del centro di gravità sopra la base di appoggio, sull’oscillazione della caviglia. La respirazione naturale è stata integrata nella routine di allenamento.
“Ci sono un certo numero di vantaggi pratici utilizzando il Tai Chi per migliorare la disfunzione motoria del morbo di Parkinson: è un’attività a basso costo che non richiede attrezzature, si può fare ovunque, in qualsiasi momento, ed i movimenti possono essere facilmente appresi. Può anche essere incorporato in un setting riabilitativo come parte del trattamento esistente. Allo stesso modo, per la sua semplicità, alcuni aspetti di questo programma di Tai Chi possono essere prescritti a pazienti come attività da fare a casa” ha concluso il dottor Li.