E’ incostituzionale il Decreto Salva Ilva secondo la Procura di Taranto. Sarebbero stati violati infatti, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e il trattato di Lisbona.
“Appare chiaramente violata la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea” secondo i magistrati di Taranto e nello specifico il diritto alla salute e all’intergrità fisica e psichica dei cittadini. Non è costituzionale, dunque, per i magistrati, la legge 231/2012, derivante dal decreto legge del Governo Monti.
Anche il Trattato di Lisbona, secondo i magistrati, non è stato rispettato laddove non è stato rispettato il principio di precauzione anche in caso di incertezza scientifica, se si possano causare danni alla salute e all’ambiente.
Secondo i pm di Taranto: “In questo caso consentire l’attività di Ilva nelle condizioni che hanno reso necessario il sequestro degli impianti significa porsi in netto contrasto con questi trattati che anticipano la tutela al semplice rischio di pericoli per la salute e l’ambiente. A Taranto la fase di rischio è stata già ampiamente superata da anni a causa dell’attività del siderurgico”.
Ma non hanno finito i pm che ricorrono anche alla Carta dei Diritti dell’uomo che sancisce il diritto ad un equo processo. “Il sostanziale divieto di agire nei confronti dell’impresa inquinante in ordine ai fatti lesivi compiuti nei 36 mesi concessi dalla normativa esclude in radice qualsiasi azione idonea ad instaurare un giusto processo per tali fatti”.