In Inghilterra più morti precoci a causa dell’inquinamento da gas di scarico che per incidenti stradali.
Secondo uno studio pubblicato questo mese sulla rivista Environmental Science and Technology, sarebbero 13.000 ogni anno nel Regno Unito le morti causate dalle emissioni da automobili, camion e aerei.La ricerca stata effettuata dai ricercatori del MIT.
I dati relativi al 2005, primo anno in cui ci sono informazioni sufficienti disponibili, parlano di 3.300 persone morte a causa dei gas di scarico. Nello stesso anno 3000 persone avevano perso la vita in incidenti stradali.
I ricercatori hanno poi fatto altre stime: le emissioni provenienti da altri paesi d’Europa provocano in Gran Bretagna 6.000 morti, mentre le emissioni provenienti dalla Gran Bretagna provocano in altri paesi 3.100 morti. In alcune zone, come il nord della Scozia, quasi tutto l’inquinamento proviene da paesi vicini.
Lo studio è stato avviato a causa della grave situazione dell’inquinamento a Londra. La città infatti sta superando i limiti di inquinamento dell’aria sanciti dall’Unione Europea e dovrà pagare multe salate se non riuscirà ad arginare il problema.
La polvere nel vento
Il team ha diviso le emissioni del paese in settori, compresi i trasporti su strada; produzione di energia, fonti commerciali, residenziali e agricole, e altri mezzi di trasporto, come i trasporti marittimi e aerei.
Poi i ricercatori si sono procurati dei modelli sulla circolazione dei venti e sugli eventi atmosferici. Hanno poi incrociato i dati cercando di comprendere come si muovesse l’aria inquinata.
Infine questi dati sono stati sovrapposti alle zone più popolate per vedere quali zone fossero più esposte agli agenti inquinanti. Così hanno potuto osservare che la maggior parte delle emissioni che sono state studiate sulle zone più popolate, erano composte da particelle inferiori a 2,5 micron di diametro, una dimensione che gli epidemiologi associano a cause di morte prematura.
Dopo il trasporto su strada, i ricercatori hanno scoperto che le emissioni derivanti dai trasporti marittimi e aerei danno il contributo più grande alle morti premature, provocando 1.800 decessi ogni anno, seguiti dalle emissioni di motopropulsori, che causano circa 1.700 morti premature ogni anno.
I ricercatori hanno scoperto che laddove ci siano aeroporti o impianti che usano motopropulsori la percentuale di morti premature aumenta.
Ma comunque, secondo la ricerca, le emissioni delle automobili e dei camion, che si verificano più vicino a dove la gente vive e lavora, rappresentano un rischio più grave per la salute umana.
“La gente ha un certo numero di fattori di rischio nella propria vita”, conclude Steven Barrett, ricercatore del MIT e autore della ricerca. “L’inquinamento atmosferico è un altro fattore di rischio. E può essere significativo, soprattutto per le persone che vivono in città”.