Oltre ai suoi effetti dannosi sull’ambiente e all’incentivazione del commercio illegale verso i paesi in via di sviluppo, i ricercatori hanno ora collegato la spazzatura tecnologica agli effetti nocivi sulla salute umana, come l’infiammazione e lo stress ossidativo – precursori di malattie cardiovascolari, danni al DNA e cancro.
In uno studio pubblicato oggi 31 maggio sulla rivista Environmental Research Letters, i ricercatori hanno prelevato campioni di aria da una delle più grandi discariche di “e-rifiuti” in Cina e hanno esaminato i loro effetti sulle cellule epiteliali del polmone umano.
I rifiuti elettronici comprendono, fra gli altri, elettrodomestici a fine vita, computer, televisori, stampanti e telefoni cellulari. Ogni anno circa 20 milioni di tonnellate di rifiuti di questo tipo vengono generati in tutto il mondo, 100.000 tonnellate delle quali vengono esportate dalle coste del Regno Unito, e secondo un recente programma della BBC, Panorama, parte di questi rifiuti finiscono in Africa nelle discariche abusive del Ghana. Ma una grossa parte dei rifiuti tecnologici di tutto il mondo viene esportata in Cina per essere parzialmente riciclata, spesso in modo anacronistico.
A causa del processo di riciclaggio inadeguato, molti inquinanti, come gli inquinanti organici persistenti e i metalli pesanti, vengono rilasciati da questi e-rifiuti, e possono facilmente accumularsi nel corpo umano attraverso l’inalazione di aria contaminata.
Dopo aver esposto le cellule polmonari in coltura ai componenti presenti nei campioni, i ricercatori hanno testato il livello di interleuchina-8 (IL-8), un mediatore chiave della risposta infiammatoria, e le Reactive Oxygen Species (ROS) , molecole chimicamente reattive che possono provocare gravi danni se eccessivamente presenti nell’organismo.
I campioni sono stati analizzati per l’espressione del gene p53 – un gene soppressore del tumore che produce una proteina che contrasta i danni cellulari. Se questo gene è espresso, significa che un danno cellulare è in corso.
I risultati hanno mostrato che i campioni di inquinanti hanno causato aumenti significativi sia di IL-8 che dei livelli di ROS – indicatori di una risposta infiammatoria e di stress ossidativo, rispettivamente. Aumenti significativi sono stati osservati anche nei livelli della proteina p53. Gli inquinanti solubili in solvente organico si sono rivelati molto più pericolosi rispetto agli inquinanti solubili in acqua.
Il co-autore dello studio, il dottor Fangxing Yang, della Zhejiang University, ha detto: “Sia la risposta infiammatoria che lo stress ossidativo possono causare danni al DNA, che potrebbero indurre oncogenesi, o addirittura il cancro. Naturalmente, la risposta infiammatoria e lo stress ossidativo sono anche associati ad altre malattie, come le malattie cardiovascolari “.
In questo studio, i ricercatori hanno prelevato campioni di aria da Taizhou della provincia di Zhejiang – un complesso di demolizione che coinvolge più di 60.000 persone e smantella oltre due milioni di tonnellate di rifiuti elettronici ogni anno per riciclare i metalli presenti nei circuiti.
Per ottenere i campioni, i ricercatori hanno utilizzato due siti di campionamento che si trovavano sottovento rispetto ad un parco di smantellamento industriale a Taizhou, istituito dal governo locale nel 2004.
E’ noto che la risposta infiammatoria e lo stress ossidativo possono portare a danni al DNA e quindi attivare il gene p53 per contrastare questi danni.
Il dott. Yang ha detto: “Da questi risultati è chiaro che lo smantellamento a cielo aperto rifiuti di questo tipo deve essere vietato e devono essere migliorate le tecniche più primitive. Come mostrano i risultati sui potenziali effetti negativi sulla salute umana, i lavoratori in questi siti devono avere anche una corretta protezione.
“Inoltre, si deve considerare all’origine, durante il processo di fabbricazione di materiale elettrico ed elettronico, cercando di utilizzare sostanze più rispettose per l’ambiente e per l’uomo, oltre a metodologie che favoriscano lo smantellamento.”
Una relazione del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) prevede che nel 2020 i computer dismessi importati dalla Cina aumenteranno del 400% rispetto al del 2007, i telefoni cellulari del 600%. Entro il 2020, le importazioni di rifiuti elettronici aumenteranno rapidamente con lo sviluppo economico, facendo già intravedere un immenso disastro ambientale e sociale.