Batteri resistenti al microscopio elettronico
La mancata scoperta di nuovi farmaci antibatterici, combinata con una crescente resistenza, potrebbe aprire scenari ad oggi impensabili in cui infezioni incurabili la fanno da padrone.
In un articolo pubblicato online su The Lancet Infectious Diseases, il professor Laura Piddock, della School of Immunity and Infection at the University of Birmingham, nel Regno Unito, e presidente della British Society for Antimicrobial chemioterapia (BSAC), sottolinea l’urgenza della situazione e la azioni necessarie per trasformarla. Lo studio esce in concomitanza con la Giornata europea di informazione sugli antibiotici.
Il pubblico è diventato talmente abituato alla facilità di accesso agli antibiotici che non si avverte la gravità della mancanza di nuovi farmaci e quanto invece gli antibiotici siano importanti per la vita. Una vasta gamma di procedure mediche, tra cui molte sul sistema immunitario indebolito degli anziani, dipendono dall’ uso di antibiotici per tenere lontano le infezioni.
Anche le procedure relativamente semplici, come la biopsia prostatica transrettale, comunemente utilizzate nella rilevazione del cancro della prostata, sono complicate da infezioni resistenti agli antibiotici.
La professoressa Piddock ha detto: “Quando ai pazienti sono negate le cure con un nuovo farmaco contro il cancro a causa delle sue spese, c’è indignazione pubblica, nonostante si tratti di prolungare la vita solo di poche settimane. Gli antibiotici non sono percepiti come essenziali per la salute o la pratica della medicina, nonostante salvino vite umane in modo che gli individui possono vivere per molti anni dopo l’infezione. ”
Due anni fa fu annunciata per la prima volta la resistenza agli antibiotici come una delle tre maggiori minacce per la salute. Eppure i politici, il pubblico e i media hanno tardato ad acorgersi dell’urgenza della situazione. Giovedì 17 novembre la Commissione europea ha lanciato un piano di azione di 5 anni sulla resistenza agli antimicrobici (AMR).
Il problema è particolarmente grave per il trattamento delle infezioni batteriche Gram-negative come quelle causate da Acinetobacter baumanii, Pseudomonas aeruginos, e i multi-farmaci resistenti di Escherichia coli.
L’interesse per l’industria nello sviluppo di farmaci antimicrobici è ridotto a causa di una serie di fattori: le fusioni delle società farmaceutiche, la mancanza di profitto e le barriere normative che devono essere superate perchè un farmaco sia approvato.
E’ necessario che questo problema venga sollevato. Per raggiungere questo obiettivo, la British Society of Antimicrobial Chemotherapy ha lanciato la Antibiotic Action.
Questa campagna ha già ottenuto il sostegno di tutto il mondo anche da parte della Infectious Diseases Society of America, da ReACT, da società benefiche e non-profit e dalle agenzie per le quali il trattamento di pazienti debba fare affidamento su antibiotici efficaci. Laura Piddock ha affermato:”Siccome l’assenza di nuovi antibiotici colpirà tutti, far sì che la questione diventi pubblica è fondamentale, perchè si stimolino i governi ad agire. Per fare questo, la Antibiotic Action sta usando i metodi di comunicazione più avanzati tra cui Twitter ; questo approccio aiuterà le persone a firmare una delle due petizioni on-line, una per i cittadini britannici e l’altra per quelli fuori del Regno Unito “.